In Sardegna

Stanziati 14 milioni di euro per rafforzare gli impianti e la gestione dei rifiuti in Sardegna

2025-10-16-raccolta-differenziata

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CAGLIARI. La Giunta regionale ha approvato la programmazione delle risorse destinate al completamento e rafforzamento della rete impiantistica regionale per la gestione dei rifiuti urbani, stanziando oltre 14 milioni di euro nel triennio 2025–2027 su proposta dell’assessora della Difesa dell’Ambiente Rosanna Laconi. 

Il provvedimento dà attuazione all’assestamento di bilancio 2025 e si inserisce nel quadro del Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani, con l’obiettivo di rendere il sistema sardo sempre più efficiente, autosufficiente e capace di sostenere gli obiettivi di economia circolare, in particolare il 70% di recupero di materia.

“Stiamo investendo su infrastrutture concrete, indispensabili per superare fragilità storiche del sistema e garantire continuità del servizio ai cittadini”, afferma l’assessora Laconi. “La gestione dei rifiuti è una questione ambientale, ma anche di equità territoriale e di responsabilità istituzionale”.

Le risorse sono destinate a interventi distribuiti nei principali poli impiantistici regionali: 9 milioni di euro al Consorzio industriale Nord Est Sardegna–Gallura per la realizzazione della digestione anaerobica nell’impianto di Olbia; 1,46 milioni di euro al Consorzio industriale di Cagliari per la realizzazione di platee coperte nell’impianto di compostaggio di Carbonia; 267 mila euro al Consorzio di Macomer per il ripristino funzionale dell’impianto di compostaggio; 4,12 milioni di euro al Consorzio industriale di Cagliari per la riconversione a biostabilizzazione dell’impianto di Capoterra.

“Questi interventi servono a chiudere il ciclo dei rifiuti in Sardegna, riducendo le emergenze, migliorando la qualità ambientale e rafforzando la fiducia dei cittadini in un sistema pubblico che deve funzionare sempre” sottolinea l’assessora. Con questa delibera la Regione conferma una linea politica chiara: investire sulla programmazione, sulla prevenzione delle criticità e sulla capacità pubblica di governare il ciclo dei rifiuti, mettendo al centro ambiente, salute e servizi essenziali per le comunità.