In Sardegna

"Stanno distruggendo le nostre professionalità": la protesta del personale sanitario a Cagliari

CAGLIARI. "Stanno distruggendo le nostre professionalità, abbiamo gli stipendi più bassi d'Europa". Medici, infermieri, operatori sanitari e sindacati sono scesi in piazza questa mattina a Cagliari, in occasione dello sciopero nazionale contro la manovra del governo che "non tutela medici e cittadini". 

A Cagliari sono stati organizzati due sit-in, il primo in piazza del Carmine, proclamato da Nursing Up, Anaao Assomed e Cimo Fesmed, e l'altro (organizzato da Usb Sanità) davanti al palazzo del consiglio regionale di via Roma. 

"Sanità allo sbando, serve programmazione non improvvisazione", chiedono a gran voce i manifestanti. 

 

 

La protesta in tutta Italia

Scattata a mezzanotte la protesta di 24 ore di medici, infermieri del personale pubblico e privato contro la legge finanziaria, la manovra del governo che ad avviso dei sindacati Anaao Assomed e Cimo Fesmed svilirebbe la categoria di medici, infermieri e dirigenti sanitari.

I camici bianchi denunciano la svendita della sanità pubblica e i tagli alle pensioni.

A rischio 1,5 milioni di visite, esami e interventi sanitari, inclusi 30mila interventi chirurgici, 180mila visite e 50mila radiografie e tutte le analisi di laboratorio, promettono di continuare a dare battaglia finché saranno ascoltati.

Garantite le prestazioni d'urgenza. Manifestazioni, assemblee e sit-in organizzati in tutta Italia. Lo slogan unico è "Salviamo il Ssn". Intanto, si lavora per sciogliere il nodo dei previsti tagli alle pensioni della categoria. Entro la prossima settimana il governo presenterà gli emendamenti, annuncia il ministro Ciriani.

I primi dati sull'adesione di medici, dirigenti sanitari e infermieri allo sciopero di oggi danno percentuali fino all'85%. L'annuncio arriva dalle sigle organizzatrici Anaao Assomed, Cimo-Fesmed e Nursing Up. "Siamo consapevoli di aver creato disagi ai cittadini, ma siamo assolutamente convinti che grazie a queste iniziative si possano porre le basi per migliori servizi per quanti usufruiscono del servizio pubblico", proseguono. L'agitazione di 24 ore non riguarda le prestazioni d'urgenza, che sono sempre garantite.