In Sardegna

Barumini, boom di visitatori a Pasqua: numeri tornati al pre-Covid

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BARUMINI. "Una gestione virtuosa che dimostra ancora una volta, pur nelle grandi difficoltà di questi tempi, le enormi potenzialità, anche turistiche, del nostro immenso patrimonio storico e culturale, sul quale vogliamo costruire un nuovo modello di crescita”.

Il Presidente della Regione Christian Solinas commenta così i dati relativi all’afflusso di visitatori a Barumini, che tra Su Nuraxi, Casa Zapata e il Centro Giovanni Lilliu ha contato, nel ponte Pasquale, 3505 accessi, tornando sui livelli del 2019.

Nell’ultimo anno pre-Covid i visitatori erano stati 3760. Dopo 2 anni nei quali i numeri del ponte si erano fermati a zero, i turisti sono dunque finalmente ritornati a Barumini.

“Il ‘modello Barumini’ - dice  Solinas - è la scommessa vincente di un sistema perfettamente integrato che, mettendo insieme archeologia, enogastronomia e tradizione, ha creato un circuito virtuoso che rappresenta la prima azienda del territorio. Il grande ritorno dei visitatori conferma il positivo sforzo di promozione fatto dalla Giunta regionale, che fin dal primo momento ha puntato sulla valorizzazione dello straordinario patrimonio identitario della nostra Isola”.

Archeologia, lingua, cultura, patrimonio paesaggistico, tradizioni, riti, fanno della Sardegna una realtà unica. “L’Italia - dice ancora Solinas - è il Paese al mondo che custodisce la maggiore quantità di beni archeologici: un quinto di questi è in Sardegna. Nonostante i libri di storia ne parlino assai poco, migliaia di anni prima della fondazione di Roma in Sardegna è esistito un popolo capace di esprimere una civiltà di altissimo valore, di erigere strutture architettoniche complesse come i nuraghi, il primo esempio di arte statuaria e l’unica ziqqurat del Mediterraneo, quel fenomeno ancora misterioso e magico che sono i pozzi e gli altari sacri legati al culto dell’acqua. A queste testimonianze materiali – una delle quali, proprio Barumini, riconosciuta dall’Unesco come patrimonio dell’umanità – sono strettamente legate quelle testimonianze immateriali che sono l’emblema della cultura sarda, che in ogni sua declinazione e sfaccettatura esprime il carattere di una terra dalla storia millenaria”.

“I numeri più importanti sono quelli de Su Nuraxi”, dice il presidente della Fondazione, Emanuele Lilliu. “Per visitare la fortezza sono stati staccati 1927 biglietti nell’arco delle 3 giornate, 16, 17 e 18. Ma buoni numeri si sono registrati anche a Casa Zapata e nel Centro Lilliu. Un dato davvero confortante - conclude Lilliu - che dimostra quanto sia importante valorizzare, proteggere e rendere fruibile il nostro patrimonio”.