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Il Banco chiude e comunica: "Ci trasferiamo", la sindaca di Oniferi furiosa: "Fate pena"

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CAGLIARI. "La filiale di Oniferi si trasferisce". La laconica comunicazione, a firma del direttore generale Banco di Sardegna, è stata consegnata alla sindaca di Oniferi Stefania Piras: l'istituto di credito chiude, in realtà. Lì e in altri sedici comuni della Sardegna. E per la prima cittadina le parole sono importanti. Tanto che si sfoga: "Siete codardi nelle azioni e nelle parole", sostiene rivolgendosi ai vertici del Banco. 

"Sulla codardia di chi parla di trasferimento una cosa la voglio dire. Mi fate pena", attacca la prima cittadina, " Abbiate quantomeno la decenza di non prendere in giro chi già si sente figlio di un dio minore. Voglio dirlo con le parole del presidente di Uncem che in una lettera aperta si schiera contro la retorica e la banalità di chi non capisce che i paesi sono paesi. Non borghi da favola", 

Il tema, ovviamente, è quello dello spopolamento è dei servizi: "L'ipocrisia e la retorica di "che belli i borghi, che bella la montagna”, “come siete fortunati”. “Compriamo casa in un borgo”, “ci sono le case a 1 euro, sono perfette”. Salvo poi accorgersi che “eh ma qui c’è la neve”, “manca l’asilo… e pure il pediatra!”. “Vivere qui costa caro… i chilometri da fare in auto sono molti”. “Manca la connessione e il telefono prende malissimo. Poveretto chi vive nei borghi”. Ecco", aggiunge la Piras, "In mezzo a questo movimento del pendolo schizofrenico, ci siamo noi. Ci sono le Comunità, con i Sindaci e i Comuni dei territori montani, rurali, interni del Paese, alle prese con una retorica che vorremmo evitare di leggere nei bandi e nelle lettere dei direttori generali di turno".