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Cagliari, la protesta degli ambulanti: lavoro al palo senza aiuti

 

 

CAGLIARI. Una trentina di furgoni, arrivati da tutta la Sardegna, piazzati in una parte della corsia di via Roma. In direzione  viale Diaz. Così paninari, venditori di torrone e di dolci tipici sardi tornano a far sentire la loro voce sotto il Consiglio regionale.

Il loro lavoro è fermo da dicembre. Solitamente dopo le feste di Natale si blocca, per riprendere verso marzo o aprile, e va avanti per tutta la stagione estiva. Quest’anno però anche loro hanno dovuto fare i conti con la pandemia. L’estate è iniziata da quasi tre settimane, la Sardegna potrebbe diventare una regione covid free, ma il loro lavoro rimane al palo. “Non ci danno nessun sostegno”, dice Antonio Contu, artigiano del torrone della provincia di Sassari, riferendosi ai sussidi regionali erogati per diverse categorie, ma non per la loro, “per ripartire e tirare avanti abbiamo necessità che ci diano un aiuto”.

Altro problema è che il lavoro, pur volendo, a quanto pare non potrebbe iniziare di nuovo (sussidi a parte). “Non ci fanno piazzare, non ce la facciamo, abbiamo le tasse da pagare”. “Le risorse che avevamo sono finite, abbiamo fatto un orticello e mangiamo verdure”, dice Patrizia Ortu, paninara che lavora in tutta l’Isola, “le condizioni adesso non ci sono, apriremo di nuovo nel 2021”. “Siamo fermi, ci serve un sussidio o almeno le condizioni per continuare a lavorare come prima”, dice Ignazio Cabras di Baressa che vende dolci sardi.