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Lavori al nuraghe Femminedda di Sant'Antioco: "Così rendiamo fruibile il sito"

Nuraghe-Femminedda

SANT'ANTIOCO. Prosegue il lavoro di sistemazione e pulizia dei principali siti nuragici di Sant’Antioco, operato dal Cammino Minerario di Santa Barbara e mirato alla loro fruibilità ai fini turistici e culturali. Dopo gli interventi nel nuraghe S’Ega e Marteddu di Maladroxia e nel bacino nuragico di Grutti’e Acqua, le squadre di operai sono attualmente impegnate nel nuraghe Femminedda, in località Canai. C’è ancora tanto da fare, ma il grande lavoro fatto fino a oggi ha reso il nuraghe polilobato, fino a poco tempo fa letteralmente sommerso dalla macchia mediterranea cresciuta negli anni in maniera incontrollata, nuovamente visibile e ammirabile in tutta la sua bellezza. Non solo: i camminamenti sono stati liberati da erbacce e arbusti e, in generale, tutta l’area su cui sorge il nuraghe Femminedda è accessibile, consentendone la visione dalle diverse prospettive, tra palme nane, lentisco e altre essenze arboree tipiche della macchia Mediterranea.

«Questo è un altro passo in avanti verso la valorizzazione delle nostre attrazioni culturali – commenta il Sindaco Ignazio Locci –  con l’avvio del Museo diffuso, infatti, i siti di maggiore interesse avranno una nuova cartellonistica e saranno inseriti all’interno di un percorso “museale” che, finalmente, renderà loro giustizia, dandogli la visibilità che meritano».

Negli anni Novanta erano stati realizzati i camminamenti per rendere accessibili e visitabili cinque siti nuragici antiochensi di maggiore pregio: appunto Femminedda, S’Ega e Marteddu, S’Uttu de su Para, il Bacino nuragico di Grutti’e Acqua, e Corongiu Murvonis. «L’obiettivo della nostra Amministrazione Comunale – commenta Rosalba Cossu, consigliere comunale con delega alla Cultura – è rendere nuovamente godibili i cinque siti, non solo per le finalità turistiche e culturali, ma anche per riscoprire le nostre origini e rimettere in luce le impronte del nostro passato»