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Sassari, intensificati i trattamenti contro il punteruolo rosso

Punteruolo-rosso

SASSARI. Per motivi di sicurezza il settore Ambiente e Verde pubblico del Comune di Sassari sta tagliando le foglie di alcune palme colpite dal punteruolo rosso in piazza Castello e sabato 29 settembre dal giardinetto di largo Cavallino de Honestiis saranno abbattute due palme (Phoenix canariensis), ormai irrimediabilmente compromesse e con problemi di stabilità. La decisione arriva dopo aver tentato in tutti i modi di salvare gli esemplari. «Purtroppo combattere il punteruolo rosso non è semplice, dato che la sua presenza nella palma si manifesta solo nelle fasi finali dell’attacco – spiegano i tecnici del Settore -. Nel momento in cui la palma mostra i sintomi, la sua sopravvivenza, nella maggior parte dei casi, è ormai compromessa». Per contrastare il fenomeno, il Comune procederà a un'ulteriore intensificazione dei trattamenti, sia nella frequenza sia nella concentrazione di fitofarmaco. «Con dolore dobbiamo procedere all'abbattimento di questi esemplari ormai storici, patrimonio dell'intera città. Abbiamo provato in tutti i modi a salvarli, ma la situazione è irrecuperabile e i rischi che possano causare gravi danni sono elevatissimi» commenta il sindaco Nicola Sanna.

Il Comune di Sassari, dal novembre 2013, ha sviluppato e sta sviluppando una serie di azioni mirate alla lotta del punteruolo rosso delle palme nel proprio territorio, con il duplice obiettivo di contenere la diffusione dell’insetto e di eradicarlo dal territorio.

Conformemente al Piano di azione della Regione Sardegna, sono stati effettuati interventi mirati al tentativo di eradicazione dell’organismo nocivo. L’attività dell’Amministrazione comunale si è basata sul controllo chimico della diffusione dell’insetto, con prodotti insetticidi fitosanitari autorizzati dal Ministero della Salute. I trattamenti sono di tipo endoterapico ed esoterapico, e sono ripetuti con cadenza mensile, così come previsto nel piano di azione regionale, per un ciclo complessivo di 10-12 trattamenti annui. I primi prevedono l'inserimento del fitofarmaco all'interno di cannule installate sul fusto della pianta, mentre i trattamenti esoterapici prevedono la bagnatura della chioma con una o due doccette in modo che venga interessata la parte basale delle foglie a partire dal germoglio.

«L’efficacia di questo trattamento è stata molto alta soprattutto nei primi anni dei trattamenti (2014-2015): nell’ambito delle azioni eseguite, si è verificata anche la ripresa vegetativa di piante ormai compromesse, che hanno prodotto nuovi germogli» continuano i tecnici.

«Nonostante tutte le misure attivate, non si è comunque riusciti a contenere la diffusione dell’insetto. Una causa è probabilmente rappresentata dal tardivo – talvolta assente – intervento dei proprietari sulle piante radicate nelle proprietà private, compromettendo anche il patrimonio palmicolo cittadino» commenta l'assessore alle Politiche agro-ambientali Fabio Pinna «Oggi, a causa dello stato di avanzata infestazione, con larve che stanno mostrando resistenza ai principi attivi dei fitofarmaci, con le temperature che hanno favorito il proliferare del parassita, alcuni esemplari di palma, nonostante i trattamenti, sono gravemente compromesse e creano seri pericoli per le persone e le cose. Gli esemplari non recuperabili saranno necessariamente abbattuti e il materiale sarà distrutto, con successivo conferimento a sito di compostaggio idoneo, per evitare una ulteriore diffusione del coleottero».