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CAGLIARI. Da giovedì 2 ottobre Crisa - Federico Carta, street artist cagliaritano tra i più apprezzati in Italia e all’estero, sarà all’opera alle gallerie Ormus per realizzare il murale dal titolo “Habitat”. L’intervento rappresenta un’anteprima della quarta edizione di Cagliari urbanfest ‐ Generazioni metropolitane.
L’opera verrà inaugurata venerdì 4 ottobre alle 11.30, alla presenza del committente dell’artista Antonio Orione, degli inquilini del complesso Ormus e dei rappresentanti delle istituzioni comunali. L’iniziativa, sponsorizzata dal Gruppo E.n.a. e Toyota motor Italia, “è un progetto di rigenerazione urbana e sociale consistente nella realizzazione di un murale sulla sostenibilità utilizzando vernici fotocatalitiche che sono in grado di pulire l’aria dagli inquinanti atmosferici, scelta in linea con la sensibilità ambientale espressa da Toyota Motor Corporation”.
Le vernici fotocatalitiche vengono anche chiamate "vernici mangia smog" perché “sfruttando il processo fotocatalitico delle nanoparticelle di biossido di titanio, riescono a “ripulire” l’aria; 100 metri quadri di superficie in cemento trattati con vernici fotocatalitiche permettono di ridurre la quantità di smog nell’aria pari a quello di 6 alberi adulti”.
Il progetto nasce dalla proposta presentata all’associazione Asteras da Antonio Orione, amministratore del Gruppo E.n.a.-concessionaria Toyota, figlio del costruttore del complesso residenziale-commerciale tra le vie Dante e Sant’Alenixedda. La richiesta è stata quella di realizzare un progetto di rigenerazione urbana che restituisse “qualcosa di bello e fruibile alla città di Cagliari”. Quest’ultimo oltre ad aver suscitato notevole interesse da parte dell’amministrazione comunale e aver ottenuto il consenso del condominio Ormus, ha permesso al Gruppo E.n.a. di vincere il premio europeo “Ichiban di Toyota”.
Il complesso Ormus, progettato a metà degli anni sessanta dall’architetto Giulio Minoletti con una profonda attenzione verso il tessuto urbano circostante, “si articola in tre blocchi poggianti su un basamento attraversato da gallerie tra loro perpendicolari, illuminate da grandi lucernari circolari e concepite quale spazio di passaggio e di socialità, in un perfetto equilibrio tra pieni e vuoti, tra dimensione privata e dimensione pubblica”. Nonostante l’obiettivo di fare delle Gallerie Ormus un vivace centro commerciale, il progetto non ha mai raggiunto pienamente le intenzioni originarie e da tempo l’area è in una condizione di abbandono e inutilizzo, subendo atti di vandalismo. Gli abitanti dei palazzi di cui le gallerie fanno parte e i cittadini delle aree vicine, hanno espresso diverse volte il dissenso verso questo stato di abbandono e la volontà di vedere quest’area della città nuovamente decorosa e vivibile da parte di quanti abitano e frequentano il quartiere. Il murale di Crisa, incentrato sul tema dell’inclusione “vuole essere uno sprone a impegnarsi collettivamente nella costruzione di una società sostenibile e accogliente, scevra da qualsiasi discriminazione, che valorizzi le differenze, che promuova l’equità e garantisca pari opportunità a tutti. L’auspicio è che questo intervento possa essere il primo di un più ampio progetto di riqualificazione che abbracci l’intera area delle Gallerie Ormus”.