Culture

Da Linus a Motta, sfoghi social sulle discoteche: "Rispettate le regole come tutti"

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CAGLIARI. Anche Motta dopo Linus e Lodo Guenzi si unisce alle polemiche riguardo alla chiusura delle discoteche. L'autore de "La fine dei vent'anni" se la prende con i gestori delle sale da ballo, contrari alla recente ordinanza del governo, e con chi vorrebbe invece tenerle aperte. Il cantautore toscano prende una posizione decisa e lo fa senza mezzi termini con un post sul suo profilo Instagram, ma va anche oltre, tirando in ballo gli incassi in nero e, senza nominarla esplicitamente, la tragedia di Corinaldo del 2018: "Il mondo della musica si è praticamente fermato mesi fa e c'è ancora gente che giustifica l'operato delle discoteche, dei soldi in nero, dei dj set/ concerti (?) che ancora prima del coronavirus hanno provocato stragi", ha scritto, "andatevene aff****lo e rispettate le regole come tutti".

Il post di Motta arriva dopo il lungo sfogo di Linus, che dal suo profilo Instagram, prende di mira invece il dietrofront del governo sui locali: "Ma quale imbecille di politico, governatore, sindaco o questore poteva pensare che si potessero aprire e non avere assembramenti?!?", ha commentato la voce storica di Radio Deejay, "i gestori delle discoteche non sono esattamente una categoria al di sopra di ogni sospetto, ma come puoi pensare che la gente in un locale non faccia quello per cui c’è andata, cioè stare insieme? Perché le avete fatte aprire, eravate ubriachi o interessati?". Il post continua con un elogio nei confronti della scelta del governo spagnolo: "A Ibiza, capitale delle discoteche europee, hanno avuto il coraggio di tenerle chiuse, qui ogni zona poteva decidere in funzione dei casi della regione. Perché nei locali al mare (gli unici aperti) si sa che ci vanno solo i ragazzi del posto, non i turisti". E conclude, "Chi dice che i ragazzi hanno diritto di vivere sono dei paraculi. I ragazzi hanno migliaia di altri modi per divertirsi. Correndo qualche rischio, certo, perché è assurdo pensare di chiudersi in un bunker. Ma è stupido favorire i problemi".

Tra i commenti più condivisi sulla polemica c'è infine anche quello di chi, con una frase ad effetto, la prende sul ridere, come Lodo Guenzi, tra i fondatori de Lo Stato Sociale: "Chiudere le discoteche dopo Ferragosto è come guardare Sanremo dopo che Bugo se n'è andato".