Culture

All'Exma il libro di Mazzotta e La Ruina in scena con "Masculu e Fìammina"

spettacolo-del-4-gennaio-2020-MASCULUEFIAMMINA

CAGLIARI. La stagione di TeatrExma riprende sabato 4 gennaio con due appuntamenti. Il primo è la presentazione, per la prima volta in Sardegna, del libro Muori Cornuto di Arcangelo Badolati e Peppino Mazzotta. Alle 18.00 (con ingresso libero) Peppino Mazzotta, l'ispettore Fazio del commissario Montalbano, presenta il suo libro con il giornalista Massimiliano Messina e con alcuni interventi musicali di Fabio Marceddu e Antonello Murgia del Teatro dallarmadio.

Un racconto, in forma letteraria e teatrale, della storia di Giuseppe Zangara, il calabrese che tentò di uccidere il presidente degli Stati Uniti, Franklyn Delano Roosevelt e ferì mortalmente il sindaco di Chicago Anton Cermak. La sua vicenda è ricostruita in questo volume sulla base del diario che il condannato scrisse nei giorni di detenzione. L’intento della pubblicazione è di far conoscere la figura di questo “ribelle” che interpreta il disagio profondo di milioni di persone che, nel secolo scorso, hanno subito soprusi e ingiustizie sociali.

Il secondo appuntamento è alle 21.00 con la compagnia Scena Verticale che presenta, in prima regionale, Masculu e Fìammina di e con Saverio La Ruina con musiche originali di Gianfranco De Franco e la collaborazione alla regia di Cecilia Foti, le scene di Cristina Ipsaro e Riccardo De Leo, l’audio e le luci di Mario Giordano e l’organizzazione di Settimio Pisano.

L’idea di base è che un uomo semplice parli con la madre. Una madre che non c’è più. Lui la va a trovare al cimitero. Si racconta a lei, le confida, con pacatezza, di essere omosessuale, “o masculu e fìammina cum’i chiamàvisi tu”, l’esistenza intima che viveva e che vive. Non l’ha mai fatto, prima. Certamente questa mamma ha intuito, ha assorbito, ha capito tutto in silenzio. Senza mai fare domande. Con infinito, amoroso rispetto. Arrivando solo a raccomandarsi, quando il figlio usciva la sera, con un tenero e protettivo “Statti attìantu”. 

Per il protagonista, scatta un tipico confessarsi del sud, al riparo dagli imbarazzi, dai timori di preoccupare. Forse con un piccolo indicibile dispiacere di non aver trovato prima, a tu per tu, l’occasione di aprirsi, di cercare appoggio, delicatezza. E affiorano memorie e coscienze di momenti anche belli, nel figlio, a ripensare certi rapporti con uomini in grado di dare felicità, un benessere che però invariabilmente si rivelava effimero, perché le cose segrete nascondono mille complicazioni, destini non facili, rotture drammatiche. Nei riguardi di quella madre, pur così affettuosa e misteriosamente comprensiva, si percepisce comunque qualche rammarico, qualche mancata armonia. Ma tutto è moderato, è fatalistico, è contemplativo. In un meridione con la neve, tra le tombe, finalmente con la sensazione d’essere liberi di dire. 

 

Per partecipare agli spettacoli è necessario prenotare ai numeri 3397102534 - 3405332685 o via mail scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.