Interviste TeleRegione Live
CAGLIARI. Dopo la sentenza sulle Aree idonee, si è riacceso il dibattito (come prevedibile) anche tra i politici dell'Isola. Due le linee principali, quella della maggioranza e degli alleati che cercano spiegano come dalla Corte costituzionale siano arrivate delle "precisazioni" piuttosto che delle bocciature, e la posizione dell'opposzione che invece bolla la vicenda come un ennesimo fallimento dell'attuale Giunta.
"L’impianto della legge regionale n. 20 sulle aree idonee è solido e coerente con l’obiettivo di tutela del paesaggio sardo. La sentenza della Corte costituzionale di oggi non smonta la legge, ma interviene su alcuni aspetti specifici, chiarendone i confini". Il consigliere regionale del M5s, Alessandro Solinas, invece dichiara: “Prendiamo atto della sentenza della Corte costituzionale, ma questa non ci farà indietreggiare di un millimetro rispetto alla difesa del territorio da quanti lo vogliono trasformare in una colonia energetica, ossia l’attuale Governo nazionale, che attraverso l’impugnazione della nostra legge e con il recente decreto “Meloni”, ha gettato la maschera su quali siano le reali intenzioni. Vogliono avere carta bianca su ogni centimetro quadrato della nostra terra". Già intervenuti nel pomeriggio, invece, gli assessori Spanedda e Cani (QUI LA NOTIZIA)
Paolo Truzzu, consigliere d'opposizione: "La sentenza della Corte costituzionale mette definitivamente una pietra tombale sulla Legge 20 e sulla ostentata prosopopea della presidente Todde e dell’assessore Spanedda, che, peraltro, davanti al paventato rischio di incostituzionalità, aveva ampiamente garantito sul percorso della legge. Per quasi un anno hanno pontificato sulle rinnovabili, dimostrando di aver impostato una strategia totalmente sbagliata che avrebbe esposto la Regione all'assalto da parte degli speculatori, se nel frattempo non fosse intervenuto l’ultimo decreto del Governo".








