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CAGLIARI. “Siamo contenti perché, chiaramente, con più controlli la piazza è più vivibile. Il problema non sono le persone che ci sono, ma che la gente ha paura”. È stata accolta con favore da commercianti e residenti l'estensione della zona rossa di piazza del Carmine, a Cagliari, fino al 2026.
La conferma è arrivata ieri dal sindaco Massimo Zedda, in occasione della riunione in Prefettura a Cagliari col ministro dell'Interno Matteo Piantedosi.
L’estensione della misura di sicurezza, che comprenderà anche viale la Plaia, prevede più presidi di forze di polizia in particolare nella zona della stazione ferroviaria di piazza Matteotti.
Tuttavia, per alcuni residenti o per chi è solito frequentare il quartiere sarebbe necessario ripopolare piazza del Carmine, conosciuta come teatro di spaccio e violenze, e l'incremento della presenza delle forze dell'ordine non basterebbe.
“Per chi abita qua in zona è tanto di guadagnato, il problema è che l’ambiente si guasta poco più lontano e questo non va tanto bene”, spiega un residente.
“Dovrebbero esserci le bancarelle tutto l’anno, programmate come si faceva una volta in modo che la gente torni nuovamente”, fa sapere Mario Bernardi, titolare dell’ottico Bernardi.
“Devono venire le mamme coi bambini a giocare perché la piazza è bellissima. Se ci fossero loro la piazza tornerebbe a vivere, la vita gliela danno loro”, dice Silvia Pacini, titolare di Pacini bomboniere.
La presenza fissa dei presidi delle forze di polizia, secondo i lavoratori della zona, avrebbe cambiato - seppur di poco - la situazione, favorendo anche il commercio.
“Aiuta perché la gente vede che in piazza del Carmine non c’è pericolo e torna”, fa sapere Pacini.
“Si è cambiata un po’, ma rispetto alla situazione precedente non è che ci siano queste grandi differenze. C’è una sorta di deterrenza più valida, però le soluzioni definitive non sono queste”, spiega Bernardi.
Per il comitato di Stampace servirebbero delle ronde degli agenti di polizia, non solo attorno a piazza del Carmine, ma anche nei restanti quartieri storici della città. “Abbiamo bisogno di un’implementazione di un sistema di vigilanza che possa rendere la zona rossa, la città e tutti i quartieri storici più sicuri attraverso una regia di controllo che preveda, per esempio, le ronde della polizia a piedi. Altrimenti questi presidi fissi servono solo fiano a quando sono in essere, una volta che terminano i delinquenti tornano in azione”, fa sapere il presidente del comitato di Stampace Adolfo Costa.









