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CAGLIARI. “Potremmo scoperchiare un vaso di Pandora”, avevano anticipato da Adiconsum Cagliari. E in effetti questo è lo scenario che si sta profilando: sembrerebbero essere decine le vittime della truffa degli infissi, in Sardegna e non solo. Persone che hanno anticipato i soldi ad impresari poi spariti senza dare spiegazioni in molti casi. L’azienda da cui è partita la truffa in un primo momento si è pensato potesse essere sempre la stessa, ma in realtà sarebbero almeno tre diverse società, tutte controllate dagli stessi due individui, almeno uno dei due è un sardo. Ora, oltre a diverse nuove segnalazioni di possibili vittime, ci sono anche testimonianze dirette.
Una commerciante del Sulcis, rintracciata da Youtg, racconta: “Noi per ora abbiamo perso più di 15mila euro. Aspettiamo da un anno qualche notizia”. In questo caso si parla di due pagamenti a due aziende diverse, una che si occupava strettamente degli infissi e una che invece si occupava dei vetri. Entrambe nelle mani di due imprenditori, che collaborano tra loro. “Noi abbiamo ovviamente denunciato alla guardia di finanza. Non ci è stato detto nulla, non sappiamo nemmeno se sia arrivata alla procura la nostra segnalazione o se qualcuno stia ancora indagando”. Ma c’è anche un’altra testimonianza, stavolta nel milanese, che parla di una spesa superiore a 13mila euro sempre, con gli stessi individui. Anche in questo caso la denuncia, stavolta ai carabinieri, non si sa se sia andata avanti. In un forum online si può trovare materiale per almeno altre 5 famiglie, con una media di circa 9mila euro già pagati. E a scanso di equivoci: nessuna di queste persone ha ricevuto il materiale o i lavori per cui hanno pagato.
Nei giorni scorsi, dopo che la notizia è stata resa nota, almeno altre 15 persone, tutte tra Cagliari, Oristano e nel nord Sardegna, si sono rivolte ad Adiconsum raccontando di essere state a loro volta truffate da una delle aziende sotto accusa. Tutti avrebbero firmato contratti versando migliaia di euro senza però ricevere nulla. Le ultime truffe messe a segno risalirebbero a dicembre del 2024.
Le vittime della truffa per ora rimangono nell’anonimato. Lo stesso non si può dire dei due impresari: non ci sono ancora certezze che su di loro sia stata aperta un’indagine e quindi, per ora, anche i loro nomi sono taciuti ai lettori. Ma i truffati conoscono bene i loro presunti truffatori. Qualcuno di loro sa anche dove abitano ed eventuali spostamenti fuori dall’Italia. Qualcuno, diversi in realtà, rischiano addirittura provvedimenti penali, visto gli impresari si sarebbero intascati i bonus statali (QUI I DETTAGLI).
La speranza è che la legge faccia il suo corso, rapidamente, e che i truffati, una volta appurate le responsabilità eventuali, vengano risarciti.