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CAGLIARI. Mentre proseguono le indagini e la caccia ai responsabili del disastro di domenica a Villasimius, gli incendi saranno anche al centro del vertice per l'ordine e la sicurezza pubblica che si terrà questa mattina in Prefettura a Cagliari. L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) ha chiesto alla Procura di procedere contro gli eventuali responsabili non solo per i reati di incendio ma anche per il delitto di strage. E intanto arrivano anche altre prese di posizione. Come quella di Tore Piana, presidente del Centro Studi Agricoli ed ex consigliere regionale: "Gli incendi che ogni estate devastano la Sardegna non possono più essere considerati semplici eventi stagionali. La frequenza, la simultaneità e le modalità d’innesco fanno pensare a un disegno criminoso", ha detto sugli ultimi roghi che hanno distrutto paradisi sardi come Punta Molentis e terrorizzato centinaia di cittadini e turisti, anche in altre zone dell'Isola.
Secondo Piana il presunto "disegno criminoso" sarebbe "finalizzato a destabilizzare l’economia rurale e turistica dell’isola, distruggendo il patrimonio ambientale e sociale della Sardegna".
Da qui nasce la proposta, per prevenire e contrastare in maniera attiva gli incendi dolosi, di "coinvolgere direttamente i cittadini e il mondo agricolo nel controllo del territorio, incentivare le denunce contro i piromani, garantendo anonimato, protezione e premialità, potenziare il ruolo degli agricoltori e allevatori come sentinelle ambientali" e "rafforzare la vigilanza attiva in zone rurali e ad alto rischio". Secondo Piana bisognerebbe anche istituire un "Fondo volontario speciale regionale per le denunce documentate a iniziativa di alcune associazioni sarde" che potrebbe erogare premi in denaro (da 1.000 a 10.000 euro) a cittadini che, in forma anonima e sicura, forniscono prove concrete (foto, video, testimonianze, coordinate GPS) utili all’individuazione di piromani".
"Questa proposta parte da una convinzione semplice ma radicale", dice Piana, "la Sardegna può vincere questa guerra se agisce unita. È necessario il coraggio di investire, la vigilanza dei cittadini e il sostegno concreto a chi ogni giorno lavora nei campi, nei pascoli, nei boschi. Combattere gli incendi non è solo un dovere civile: è difendere la nostra identità, la nostra economia, il nostro futuro".