CAGLIARI. È morto mentre tentava di salvare dalle onde il figlio undicenne della sua compagna Carlo Lugliè, il docente dell'Università di Cagliari e archeologo che ieri, nella prima domenica di luglio, ha perso la vita nel litorale di Is Arenas, a Narbolia.
Un gesto eroico che purtroppo gli è costato la vita: Lugliè, oristanese, aveva 59 anni. La tragedia è avvenuta nella serata di ieri, intorno alle 18, quando il mare era agitato. Il ragazzino era in difficoltà, Lugliè non ha esitato e si è tuffato per aiutarlo, ma quando lo ha raggiunto è stato travolto dalla corrente e ha perso conoscenza.
Entrambi sono stati poi riportati a riva da alcuni istruttori di vela del posto ma le condizioni del docente universitario sono apparse subito gravissime. Neanche i medici del 118 hanno potuto fare nulla, nonostante i tentativi di rianimarlo. Il ragazzino invece è stato trasferito in ospedale ma in condizioni stabili.
Un lutto che ha colpito profondamente i colleghi docenti universitari dell'ateneo di Cagliari, dove Lugliè insegnava da anni, al Dipartimento di Lettere, lingue e beni culturali, e il mondo dell'archeologia: era membro del comitato scientifico del Museo Archeologico Nazionale di Cagliari e della Fondazione Mont'e Prama.
"L'Università di Cagliari - si legge in un post su Facebook - è profondamente addolorata per la tragica notizia della scomparsa di Carlo Lugliè, docente di Preistoria e protostoria che ha formato con passione generazioni di studenti e studentesse. Tutto l’ateneo si stringe attorno alla famiglia del docente, unendosi al suo immenso dolore per la perdita di uno stimato collega e di una persona buona e coraggiosa".
Cordoglio anche da parte del Comune di Carbonia che esprime vicinanza alla famiglia: "Al docente, allo studioso, la cui eccellenza è riconosciuta universalmente, e alla carissima persona, la città sarà sempre riconoscente per i suoi fondamentali studi condotti a Su Carroppu di Sirri e per la disponibilità a diffondere, con generosità, il suo sapere alla cittadinanza. Non si dimenticherà mai la sua rara statura morale, pari soltanto a quella di studioso".