CAGLIARI. "Molotov contro il comando militare? No, le torce fumogene accese hanno involontariamente infiammato la vernice che veniva lanciata". L'Assemblea contro la presenza militare in Sardegna rompe il silenzio sull'episodio avvenuto ieri notte nella sede dell'Esercito di via Torino a Cagliari.
Gli antimilitaristi raccontano la loro versione dei fatti dopo la bufera che li ha travolti, ricostruendo le ore del corteo di venerdì sera: "Prendiamo parola per dire come sono andate veramente le cose e cosa ne pensiamo", si legge in una nota, "Ieri si è svolto uno dei tanti corteini che in queste settimane hanno attraversata la città contro le esercitazioni militari, che in questo mese hanno invaso la nostra isola con ancora più violenza del solito. Il corteo ha attraversato le vie del centro pubblicizzando la manifestazione di domani a Teulada e finendo come di consueto al comando militare dove i muri sono stati imbrattati con la vernice rossa, per ricordargli il sangue di cui si sporcano le mani ogni giorno", scrivono, "Le torce fumogene accese hanno involontariamente infiammato la vernice che veniva lanciata e le fiamme hanno annerito i muri".
L'Assemblea punta il dito contro i giornali: "Non ci stupiamo che facciano del sensazionalismo, forse per scoraggiare la partecipazione al corteo di domani, ma questo non ci interessa", scrivono. Ma preannunciano che la protesta non si fermerà: "A partire da domani la lotta contro l'occupazione militare della Sardegna continuerà. Cercheremo di nuovo di tagliare reti e invadere i poligoni, all'insegna del motto che ci accompagna da anni 'tanti modi un'unica lotta' ".