CAGLIARI. Il Comune di Cagliari impone il divieto di bivacco e accattonaggio in tutta la città. La linea dura contro senzatetto e persone che chiedono l'elemosina è contenuto nel uovo regolamento di polizia urbana varato dall'amministrazione del sindaco Paolo Truzzu.
All'articolo 7 si legge che "in tutto il territorio del Comune è vietato in luogo pubblico o aperto al pubblico il bivacco, cioè l’utilizzo di uno spazio pubblico come luogo di propria dimora anche occasionale o temporanea".
Il testo passa poi al divieto di chiedere l'elemosina se l'attività è portata avanti nelle seguenti modalità:
esponendo cartelli, ostentando o fingendo menomazioni fisiche;
avvalendosi dell'impiego di minori e/o animali;
quando nei parcheggi si condiziona la libertà di movimento altrui frapponendosi tra l’autovettura e l’automobilista o un passeggero;
quando si ostacola l'ingresso nei negozi, uffici, market, luoghi di culto;
quando si esercita nei pressi dei semafori e degli incroci causando intralcio alla circolazione veicolare e rischio per l'incolumità degli stessi;
quando si esercita nei pressi delle fermate dei mezzi pubblici intralciando la salita o la discesa dagli stessi;
in condizioni di ebrezza alcolica o da stupefacenti.
L'articolo successivo invece vieta di rimanere in costume o a petto nudo (senza distinzione di sesso) "al di fuori dagli stabilimenti balneari o dalle zone a ciò destinate".
Il regolamento, tra le altre cose, vieta anche di dare da mangiare ai piccioni nelle piazze.
Un passaggio è dedicato ai botti (non solo a Capodanno), che sono vietati "seppure omologati, in presenza di persone ed animali, nonché ad una distanza inferiore ai 200 metri da cliniche, ospedali, case di cura, scuole, ambiti condominiali, luoghi pubblici e privati aperti al pubblico, siti di interesse comunitario, aree naturalistiche e oasi protette, giardini, spazi verdi e pubblici destinati ad animali d'affezione".