CAGLIARI. La Sardegna è verde. Non è la mappa governativa che colora le regioni sulla base del tasso di criticità del contagio e delle conseguenti restrizioni da adottare, ma quella disegnata dall'Osservatorio nazionale della salute nelle regioni italiane che rappresenta la pressione del Covid sulle strutture sanitarie. Un parametro fondamentale per determinare il livello di rischio. Sia chiaro, il virus in Sardegna circola molto, lo dicono i bollettini quotidiani. Ma gli ospedali, stando ai parametri, non sono al collasso.
L'analisi offre un quadro d'insieme che va al di là delle immagini che quotidianamente arrivano dall'esterno dei pronto soccorso. L'indicatore della pressione sul sistema sanitario, si legge, "misura la pressione sul Ssn dovuta alla dinamica dell'incidenza dei contagi da Covid-19, dei decessi, al numero dei ricoverati negli ospedali e nelle terapie intensive nell'ultima settimana". L'aggiornamento è quotidiano.
E risulta che sulla base di questo indicatore stanno meglio della Sardegna (che si attesta sul valore di 1.398) solo quattro regioni: Puglia, Basilicata, Molise e Calabria.

Poi viene presa in considerazione la" percentuale di posti letto in terapia intensiva occupati da pazienti Covid-19 secondo indicatore di pressione". La soglia critica è fissata al 30%. E la Sardegna si attesta oltre: al 31,69% dei 165 posti attualmente disponibili.

Viene disegnato anche l'andamento delle curve di contagi e dei ricoverati con sintomi. L'ultimo dato caricato è quello di ieri, 11 novembre (a sinistra il valore è 489, a destra 418). E le curve sono in pericolosa salita.

Vengono traslati in grafico anche i dati dei ricoveri in terapia intensiva e quelli riguardanti i decessi. Questi ultimi puntano in alto con una linea verticale: sono in costante aumento (il dato di ieri era di 14 vittime).
