CAGLIARI. Polveri radioattive nel cielo di Cagliari provenienti dalla Russia, c'è la conferma di uno studio dell'Accademia nazionale di Scienze degli Stati Uniti (QUI L'ESTRATTO). I fatti risalgono a ottobre del 2017 (QUI LA NOTIZIA): gli istituti di radioprotezione di mezza Europa rilevarono una massiccia (ma per fortuna innocua) presenza di Rutenio 106 nell'aria. Subito era scattata la caccia alla fonte dell'inquinamento radioattivo. L'attenzione si era concentrata sulla Russia, che aveva sempre negato ogni responsabilità.
Secondo lo studio, invece, nell’aria vennero rintracciate tracce di Rutenio-106 partite, secondo i ricercatori, dalla centrale di rifiuti nucleari russa di Majak, di proprietà della società Rosacom, nonostante la Russia non abbia mai confermato nulla. Anche se non era stata smentita l'altissima concentrazione di radioattività nel monti Urali.
La presenza era stata rilavata anche a Cagliari dalla rete di monitoraggio dell'Ispra, come dimostrato dalla tabella.Quantitativi innocui per l'uomo. Ma a rendere inquietante l'episodio è la totale assenza di informazioni, salvo quelle delle stazioni di rilevamento, che ha circondato quello che sembra essere stato un incidente nucleare.
Polveri radioattive nel cielo di Cagliari dalla Russia, la conferma dal dossier Usa
- Redazione