CAGLIARI. Una scossa di lieve entità, 1,5 gradi della scala Richter, alle 21,21 di sabato 30 marzo. Solo i sismografi hanno potuto percepire il leggerissimo terremoto al largo di Villasimius, a tre chilometri di profondità. Ma quello di ieri è un caso isolato?
Non proprio. Perché se la Sardegna è una terra non sismica, questa è l'opinione consolidata, poggia pur sempre su una crosta viva. E consultare gli archivi dell'Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia) aiuta a rinfrescare la memoria.
Erano le 11,43 del 24 marzo del 2006 quando al largo di Pula si era scatenata una scossa di magnitudo 4.1. C'è chi se la ricorda ancora: certo, niente a che vedere con i fenomeni ai quali sono abituati sulla Penisola (l'epicentro era a 9 chilometri di profondità), ma i sismografi l'avevano registrata. Di seguito le altre scosse degli ultimi 30 anni.
E qualcosa di più importante si era scatenato il 4 giugno 1616, a Villasimius: "...1616, vuy alls 4 de juni 1616 di sa presente, aprés dinar a les 3 hores ha vingut un terramotu que batas, les cases parexian que ne caian y la terra tremulava de tal manera que les persones y totes les cases tremulavan…". Così scriveva il priore di Selargius. Ma l'episodio è ricordato anche con un'iscrizione nella Cattedrale di Cagliari. "Ad 4 juny terremotus factus est 1616", si legge.
Scossa di terremoto in Sardegna, fenomeno isolato? No: ecco la lista
- Redazione