CAGLIARI. Al lavoro c'erano due professionisti, un avvocato e un commercialista sardi: stavano predisponendo l'offerta da presentare ai russi proprietari dell'Hotel Mediterraneo. Una bella spinta per Cagliari: finalmente sembrava essersi aperta la strada che avrebbe portato alla rinascita dello storico albergo tra la basilica di Bonaria e Su Siccu, trasformato in un rudere dopo lo stop alla ristrutturazione causato da una lite interna fra i proprietari che lo avevano acquistato nel 2013 dalla famiglia Fanti. L'incarico ai due professionisti arrivava dall'armatore - proprietario di Tirrenia e Moby - Vincenzo Onorato. O, almeno, di questo erano convinti. Perché quella "trattativa" potrebbe essere stata avviata da Emilio Pedani, il finto "comandante" livornese di 45 anni che a giugno è stato denunciato per una lunga serie di truffe messe a segno a Cagliari: per compiere i raggiri che gli sono stati attribuiti dai carabinieri della compagnia di Cagliari - per un ammontare di oltre 100 mila euro, almeno secondo quanto emerso dalle prime indagini - si spacciava per il braccio destro di Onorato in Sardegna. Nelle carte dell'inchiesta non compare il Mediterraneo. Però per comprendere la vicenda si possono mettere insieme alcuni tasselli.
A metà giugno circola la notizia: Onorato vuole comprare l'Hotel Mediterraneo. L'affare viene affidato a un commercialista e a un avvocato, entrambi sardi. Che si mettono al lavoro. Alla fine del mese arriva una notizia: i carabinieri denunciano Emilio Pedani. Spacciandosi per comandante di navi e uomo molto vicino all'armatore napoletano, si accredita in molti ambienti: attraverso una finta associazione che vuole aiutare i bambini disabili chiede fondi per progetti, organizza anche cene istituzionali, si insinua in lavori alla Lega navale, prende casa, assume una segretaria. Ma non paga niente e nessuno. Intorno a lui spuntano buffi e truffe. Pedani non è comandante, in casa ha divise e gradi che non potrebbe detenere. E anche "documenti" contraffatti.
Ora il gruppo Onorato smentisce categoricamente di aver mai mostrato alcun interesse per l'acquisto del Mediterraneo. Smentita sulle trattative arriva anche dagli avvocati della Reistar, proprietaria dell'immobile. E i professionisti che erano stati incaricati non commentano. Ma la "trattativa", questo è certo, è un buco nell'acqua. E il Mediterraneo resta un rudere. Almeno per ora.