ROMA. Più voli tra gli aeroporti sardi e Roma e Milano, tariffe scontate per i residenti (invariate rispetto a quelle attuali) mentre i non sardi pagheranno di più, fino al doppio e al triplo. E particolari tutele per i diversamente abili. Sono le principali novità contenute nel documento tecnico definitivo approvato oggi a Roma durante al conferenza di servizi tra la Regione e il ministero dei Trasporti. Addio, quindi, alla tariffa unica, che permetteva voli a tariffe agevolate, tra settembre e giugno, anche ai non residenti in Sardegna. Per loro quindi potrebbe tornare il periodo delle stangate, anche se è stato previsto un tetto. L'attuale regime è stato prorogato fino al 31 marzo 2019. Subito dopo -. se il bando andrà a buon fine - sarà varato quello nuovo. Di seguito la nota della Regione, che sottolinea anche la nuova disponibilità di posti riservati per ragioni sanitarie.
La Conferenza dei servizi convocata questo pomeriggio a Roma nella sede della Regione Sardegna per definire lo schema della continuità territoriale aerea dell’Isola, ha approvato il documento tecnico definitivo. Le caratteristiche principali del nuovo sistema saranno: un aumento significativo di frequenze e posti offerti sulle rotte da e per l’Isola, tenendo conto dell’andamento storico della domanda dei volumi di traffico registrati nei periodi di picco e del fenomeno della stagionalità; la differenziazione delle tariffe tra residenti e non residenti alle quali si applicherà, sia nel periodo estivo (come avviene attualmente), sia in quello invernale, un tetto massimo non superabile del doppio e del triplo; tariffe per i residenti invariate; aeroporti delle rotte essenziali individuati in Fiumicino e Linate. Sono previste quindi particolari tutele per i viaggiatori diversamente abili e due posti riservati per ragioni sanitarie nel primo volo in uscita e nell’ultimo volo in rientro sino a 48 ore prima della partenza.
“Abbiamo raggiunto un altro traguardo importante per la garanzia del diritto alla mobilità dei sardi, predisponendo un progetto di continuità territoriale che si fonda su principi e metodologie robuste dal punto di vista scientifico in grado di fotografare al meglio le esigenze dell’Isola e di prevedere adeguate risposte”, ha detto l’assessore dei Trasporti Carlo Careddu.
Alla presenza di Careddu, che ha presieduto la seduta, dei dirigenti dell’Assessorato, del MIT e dell’Enac, il professore di Pianificazione dei Trasporti all’Università di Cagliari e direttore del Cirem, Italo Meloni, ha illustrato nel dettaglio lo studio proposto dalla Regione a sostegno del nuovo sistema di continuità territoriale. “Gli oneri di servizio proposti non sono né discriminatori né impongono restrizioni alle altre compagnie, che, con assoluta autonomia ed obiettivi di esclusiva natura aziendale, hanno comunque interesse ad operare in Sardegna – ha detto Meloni –. In sostanza la continuità territoriale è integrativa e non sostitutiva o limitativa del libero mercato”.
L’intervento regolatorio del mercato da parte dello Stato e della Regione – è stato osservato nel corso della relazione – è dunque indispensabile per garantire su alcune rotte, ritenute essenziali per lo sviluppo economico e sociale del territorio, un livello minimo di servizi aerei di linea. Questo approccio è ancora più importante in una realtà come quella della Sardegna, in cui solo a prima vista, per effetto dei volumi di traffico interessati, ci si potrebbe attendere che i servizi minimi essenziali possano essere forniti dal libero mercato in modo commercialmente sostenibile e senza regole.
Duro il commento di Ugo Cappellacci, che parla di disastro imminente per la Sardegna: “I traguardi importanti di Pigliaru? Una sciagura per la Sardegna. Nel 2014 – ricorda Cappellacci-, appena insediato, il centro-sinistra ha cancellato la continuità per Verona, Napoli, Torino e Bologna (CT2), quattro anni dopo elimina la tariffa unica e riducono ai minimi termini la continuità per Roma e Milano. Meno male che fino all’ultimo hanno intasato le redazioni con i comunicati sulla storiella della ‘schiena dritta’ davanti agli euroburocrati. Per una volta, come abbiamo chiesto anche nell’interrogazione rivolta al ministro Toninelli, sarebbe dovuta essere l’Italia a richiamare Bruxelles al rispetto delle regole, perché l’articolo 16 del regolamento 1008/2008 parla chiaramente di finalità di sviluppo economico-sociale della Regione. Non si può far finta che quella disposizione non esista. Spiace che questa follia avvenga con la complicità e l’atteggiamento pilatesco del ministro dei Trasporti. La voce grossa verso l’Unione Europea è diventata già un miagolio? Alla prova dei fatti, il risultato è questo – ha concluso Cappellacci-: PD e Movimento cinquestelle riducono la continuità territoriale, penalizzano i nostri emigrati, comprimono il diritto alla mobilità dei sardi e mortificano le imprese, impedendo di compensare il divario causato dalla condizione di insularità”.