CAGLIARI. Avevano studiato movimenti e azioni delle vittime, seguendole e pedinandole prima di aggredirle, per poi rapinarle, tra il 6 marzo (alla Banca di Cagliari) e il 16 aprile (a Pirri). Ma questa mattina sono scattate le manette per i responsabili, dopo mesi di indagini condotte dalla Squadra mobile di Cagliari, nell’operazione chiamata “Gin Fizz”, dal nome di uno degli arrestati. Il gruppo criminale era formato da Gin Fois, 49 anni, Roberto Saddi di 37, Gianluca Loddo di 47, Pierpaolo Cabras di 56 e Andrea Argiolas di 44, tutti già noti alle forze dell’ordine. La banda è accusata di aver compiuto le rapine ai danni di Anna Rita Meloni, titolare del market Majorca di Flumini, aggredita e derubata lo scorso 6 marzo in viale Ciusa, mentre si apprestava a depositare 40 mila euro nella sede della Banca di Cagliari, insieme a quella del 16 aprile in via Famagosta a Pirri, con i 5 mila euro portati via a Valentina Erriu, che aveva appena ritirato l’incasso di una sala slot.
“L’attività investigativa - spiega Marco Basile, dirigente della Mobile - è stata basata sulle immagini di videosorveglianza, che ci hanno permesso di appurare che la vittima sia stata pedinata da un’auto, una Fiat Punto guidata da Gin Fois. La rapina doveva essere compiuta il 5 marzo, ma la signora per un imprevisto non ha potuto fare il versamento, rinviandolo al giorno successivo”. Grazie alle videocamere sono stati rintracciati l’auto e il proprietario, poi è stato disposto lo studio di messaggi e chiamate tra i vari membri della banda, tra il 5 e il 6 marzo: una volta arrivato l’ok da parte di chi pedinava, altri membri si sono occupati della rapina vera e propria. Fois e Saddi erano il cosiddetto “gruppo d’assalto”, mentre gli altri facevano pedinamenti e raccoglievano informazioni.
Nel corso dell’attività investigativa, poi, è emerso il secondo episodio, con la rapina del 16 aprile a Valentina Erriu, incaricata di raccogliere gli incassi di una sala slot di proprietà della Gallura Games, con il bottino di circa 5 mila euro. Un evento nel quale un testimone venne minacciato con la pistola, mentre suonava il clacson della propria auto per richiamare l’attenzione. Anche in questo caso è stato possibile ricostruire i movimenti anomali della banda: in un appartamento di Argiolas, in via Toti a Pirri, è stato ritrovato lo scooterone T-Max, i caschi usati dal gruppo, insieme a una pistola scacciacani del tutto simile a una Beretta, usata per minacciare le vittime delle rapine. “I versamenti di contanti sono attività pericolose, che noi teniamo d’occhio perché sappiamo che sono operazioni appetibili per gruppi criminali come questo appena sgominato. Anche per questo motivo nel nostro lavoro abbiamo evitato che avvenissero almeno altri tre eventi simili, come nel caso di una rapina sventata a Cagliari, poco prima dell’esecuzione, ai danni di un altro titolare di supermercati”, spiega Michele Mecca, capo della sezione Antirapina.