CAGLIARI. Sarebbero due e non una le discariche abusive sotto la lente della Forestale che indaga sul disastro ambientale della Fluorsid. La notizie dei nuovi terreni avvelenati è emersa durante l’interrogatorio fiume, mercoledì scorso, di Simone Nonnis, dipendente di Ineco - azienda che si occupava dello smaltimento per conto della società di Tommaso Giulini - ora agli arresti domiciliari. Una si troverebbe nel territorio di Assemini e l’altra, nello specifico, all’interno dell’area industriale di Macchiareddu. Stando a quanto emerso, in una delle due sarebbero ancora presenti i rifiuti speciali sversati illecitamente, mentre sull’altro Nonnis sarebbe stato incaricato di passare con la ruspa in fretta e furia per conto del suo datore di lavoro Armando Bollani per far sparire ogni traccia di rifiuti nel timore che i titolari del fondo denunciassero la Fluorsid. Da parte degli inquirenti resta il massimo riserbo sulla precisa localizzazione.
Oggi è stato interrogato anche Armando Bollani, titolare della Ineco, che avrebbe distolto da sé le responsabilità: avrebbe solo delegato le attività di gestione dei rifiuti ai suoi dipendenti, fornendo i mezzi. Il suo legale Carlo Massacci ha chiesto al Gip una attenuazione delle misure cautelari a suo carico. Subito dopo Bollani nell'ufficio del giudice Cristina Ornano si è presentato Giancarlo Lecis, dipendente Fluorsid: ha affermato di non essere a conoscenza di eventuali traffici di rifiuti perché no era un dirigente dell'azienda. Il suo avvocato Andrea Zucca ne ha chiesto la scarcerazione.