CAGLIARI. Dopo mesi e mesi caratterizzati da costanti perdite idriche, tra febbraio e marzo sono stati invasati nel sistema di raccolta artificiale Sardegna 370 milioni di metri cubi d'acqua. Si tratta dei primi e sicuramente confortanti effetti delle piogge che proprio da febbraio hanno ripreso a cadere con regolarità ridando vita e colore alla nostra terra. Vediamo adesso come è la situazione attuale nel dettaglio (al 31 marzo) e come è cambiata negli ultimi mesi, con riferimento all'andamento degli ultimi dieci anni. Nel sistema del Basso Sulcis il volume invasato è passato da 10 a 21 milioni di metri cubi (totale invasabile 60 milioni) ma risulta ancora, almeno per questo periodo dell'anno, il più basso degli ultimi dieci anni. Osservando infatti l'indicatore di stato per l'area si può facilmente apprezzare la situazione deficitaria, seppur in ripresa dal livello di emergenza. La curva dell'indicatore di stato, se comparata con l'andamento delle precipitazioni annue, ricalca l'andamento dei cicli di siccità che hanno interessato la nostra isola negli ultimi 20 anni. Periodi di siccità che generalmente dopo 2/3 anni (nei casi più estremi 4 anni) lasciano di nuovo campo libero alle perturbazioni.
Situazione deficitaria anche nell'Alto Cixerri, Alto Taloro, Alto Coghinas, sistema Nord Occidentale e Tirso Flumendosa. Proprio su quest'ultimo, il più importante per capienza (totale invasabile circa 1,2 miliardi di metri cubi d'acqua), si è passati dai 505,3 milioni di metri cubi di gennaio ai 690,8 milioni di metri cubi di fine marzo, valore in netta ripresa ma anche in questo caso il più basso degli ultimi dieci anni. L'indicatore di stato è in ripresa ma ancora nel livello di pericolo.
Situazione buona invece sul sistema Cedrino, Posada, Gallura e Ogliastra. Sui sistemi orientali l'aumento da inizio anno è stato particolarmente accentuato , segno tangibile di un cambio di circolazione al suolo che, da prevalentemente nord occidentale, ha visto ultimamente prevalere lo scirocco. Nel sistema Ogliastra, ad esempio, si è passati dai 37,3 milioni di metri cubi invasati a gennaio ai 53,7 milioni di fine marzo (totale invasabile 70 milioni). Nel complesso la situazione del sistema Sardegna vede un aumento da 831 milioni di metri cubi invasati a gennaio a 1246 milioni di fine marzo (totale invasabile circa 2000 milioni), valore che per questo periodo dell'anno è il più basso dal 2008. L'indicatore di stato, dopo aver sfiorato in maniera preoccupante il livello di emergenza a gennaio, è ora in ripresa ma ancora nel livello di pericolo.
La speranza è che le piogge abbondino, così come hanno fatto in questa prima parte di aprile, anche nel prosieguo della stagione primaverile in modo da affrontare tranquillamente la stagione secca che avanza rapidamente.