CAGLIARI. Grandi manovre in corso nella Croce rossa cagliaritana. Da una parte, in viale Merello, la sede sta per essere trasformata in centro d’accoglienza per minori stranieri non accompagnati. Dall’altra, in tribunale, si è da poco conclusa una guerra per la conquista del vertice dell’associazione: vittoriosa è uscita l’attuale presidentessa, Fernanda Loche, grazie all’inammissibilità sancita dai giudici del ricorso contro la sua elezione presentato da altri aspiranti governatori.
Con ordine.
Il cantiere è aperto in viale Merello. I giovani stranieri, a lungo, sono stati ospitati in quel palazzotto tra le ville di viale Merello. Quando la notizia era diventata di dominio pubblico la presidentessa aveva assicurato: la struttura è a norma. Ora però ci sono gli operai al lavoro: l’accoglienza dei minori diventerà l’attività principale al primo piano, dove è in corso l’intervento di adeguamento.
Ma nell’associazione non si respira un bel clima. Il Tribunale il 16 maggio ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato da due soci, Salvatore Floris e Paolo Petrini, che contestavano l’elezione della Loche e di tutto il consiglio direttivo. Dovranno anche pagare le spese legali. Ma è segno che la situazione in Croce Rossa è tutt’altro che serena.