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CAGLIARI. “Una struttura ospedaliera non può funzionare senza il personale necessario. Il rischio è che si produca l’ennesima struttura senza personale di cui si ha necessità”. Sono le parole di Massimiliano Marceddu, segretario regionale Uil Fpl, in occasione del sit-in di protesta, che si è svolto questa mattina davanti alla sede del Consiglio Regionale a Cagliari, contro la legge regionale 8 del 2025. Una norma che prevede il trasferimento, dal 1 gennaio 2026, del microcitemico dalla Asl all’Arnas Brotzu, ma anche quello dell’ospedale Marino di Alghero dall’Aou alla Asl di Sassari.
Per il presidio cagliaritano i timori sono quelli di perdere professionisti che si occupano di cronicità, con ripercussioni gravi anche sui pazienti. “Le criticità si ripercuoteranno inevitabilmente anche sui pazienti. Il microcitemico è sempre stato un’eccellenza di carattere regionale, anzi internazionale. L’Arnas Brotzu ha iniziato ad assumere una situazione di criticità proprio quando hanno attuato la riforma della cosiddetta ‘aziendalizzazione’. Non è pensabile che questa azienda veda professionisti che alla prima finestra utile se ne vadano via, fuggono”, spiega Marceddu.
Ma le perplessità rimangono anche per l’ospedale Marino di Alghero, attualmente in carico all’azienda ospedaliero universitaria, a causa del rischio ridimensionamento, dovuto all’assenza di anestesisti dopo il trasferimento. “Purtroppo la Asl non ha a disposizione degli anestesisti e ci saranno problemi legati agli interventi”, fa sapere Mariangela Campus, segretaria Uil sanità di Sassari.
“Senza gli anestesisti, non solo non si avrà un’attività operatoria, ma non si avrà neanche un’attività di recupero funzionale in quanto non possono garantire un’urgenza”, spiega Oscar Campus, segretario aziendale Uil Fpl Sassari .












