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CAGLIARI. “Ancora un incidente sul lavoro, un giovane operaio caduto da un viadotto mentre lavorava. Una storia che si ripete e continuerà a ripetersi fino a quando sicurezza, formazione e controlli non saranno messi al centro dell'azione imprenditoriale e pubblica”. Così la segretaria generale della Uil Sardegna, Fulvia Murru sull'ennesimo incidente sul lavoro registrato oggi in un cantiere lungo la Statale 131 Dcn, dove un operaio di 25 anni, dipendente di una ditta in sub appalto, è caduto da un viadotto da un'altezza di circa dieci metri e sarebbe stato trasportato in gravi condizioni in ospedale.
“Siamo vicini all'operaio e alla sua famiglia – dice Murru – speriamo che si rimetta al più presto. Non possiamo però non denunciare il silenzio assoluto da parte della Regione sul tema della sicurezza e sugli impegni presi e ancora mai rispettati più di un anno fa con la firma del patto di Buggerru”.
Sono mesi che la Uil Sardegna sottolinea come il protocollo sottoscritto il 4 settembre dello scorso anno sia rimasto solo sulla carta. “Doveva servire per avviare un percorso che si traducesse in più sicurezza e dignità nel lavoro in Sardegna. L'articolo 5, in particolare, prevedeva il finanziamento di varie attività legate alla formazione. Ma le risorse per attuare il Patto di Buggerru sono scomparse”. La Uil Sardegna ritiene “inaccettabile rischiare la vita per lavorare”.
“La sicurezza sul lavoro deve essere l'obiettivo primario di tutti, istituzioni, imprenditori, politica – evidenzia Murru – bisogna investire su prevenzione, formazione e controlli”.
E Murru ribadisce la linea dura nei confronti di chi non rispetta le regole: “Occorrono più controlli e più sanzioni – sottolinea – bisogna istituire il reato di omicidio sul lavoro. Bisogna tagliare fuori dal mondo degli appalti e del lavoro le aziende che non rispettano le regole sulla sicurezza, non possiamo continuare a subire passivamente questa situazione”.