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CAGLIARI. "Con pochissimo tempo di preavviso sono stati trasferiti, chi alle 2 di notte, chi alle 5 del mattino come nel caso di quelli tradotti a Bancali, oltre 100 detenuti nelle carceri dell'Isola. Durante la notte tutto il personale ha lavorato senza sosta per recuperare spazi, celle, coperte, lenzuola per i nuovi giunti". Dopo il crollo al Regina Coeli, le polemiche non hanno fermato l'arrivo dei detenuti nell'Isola e ad aggiornare sul trasferimento è la garante dei detenuti, Irene Testa, che da subito aveva seguito la vicenda. A nulla sono serviti quindi gli appelli e le proteste, anche di alcuni politici (pochi). La decisione è presa, il dado è tratto.
"I detenuti sono stati messi al corrente del viaggio 20 minuti prima della partenza. A Regina Coeli sono stati distribuiti sacchi di plastica con l'invito ai detenuti di mettere all'interno gli oggetti personali per imbarcarsi nell'aereo della guardia di finanza", continua Testa nella sua nota. "Alcuni detenuti sono stati imbarcati in ciabatte e accappatoio. Gli istituti sardi non hanno avuto neanche notizia di quale tipologia di detenuti avrebbero dovuto ospitare. A quanto pare, di tutti quelli interessati dallo sfollamento del carcere romano di Regina Coeli il blocco più grande di detenuti è stato trasferito in Sardegna".
Dettagli preoccupanti, specie prendendo in considerazione i dati sull'occupazione delle prigioni isolane: tutte stracolme, tutte sforano il numero massimo di detenuti al loro interno. "E non è finita: oltre i 100 detenuti arrivati da Regina Coeli e i 92 in regime di 41 bis ormai prossimi, sarebbero in arrivo altri 30 detenuti destinati alle colonie penali sarde", conclude Testa. "Chiederò conto delle modalità di trasferimento e se siano state rispettate le procedure. L'emergenza non può giustificare eventuali violazioni del diritto e il dipartimento di amministrazione penitenziaria non può trasformare la Sardegna in una Caienna".