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CAGLIARI. Due organizzazioni criminali sono state sgominate in una maxi operazione dei carabinieri del comando provinciale di Cagliari: una si occupava dello spaccio di droga, l'altra del trasporto con i camion. E a disposizione avevano decine di pistole, fucili, tra cui kalashnikov, e persino un lanciagranate.
Sono 50 gli arrestati portati in carcere, altri 9 ai domiciliari, due con obbligo di dimora e uno con divieto di dimora, nell'ambito dell'operazione chiamata "Termine" e coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Cagliari. Le attività di narcotraffico, stando a quanto ricostruito dagli investigatori, riguardano tutta l'Isola e altre regioni d’Italia.
Dalle 4 di stamattina sono entrati in azione oltre 400 militari per l'esecuzione dei 71 provvedimenti cautelari. Notificati anche 9 inviti a presentarsi per interrogatorio. Tra i membri delle organizzazioni tanti sardi e due di origine albanese.
“L’ipotesi è che esista un’organizzazione dedita alla commercializzazione che riceve la sostanza stupefacente, procurata grazie a contatti con altre regioni, principalmente Toscana e Veneto. Poi esisterebbe un’altra organizzazione che si occupa del trasporto attraverso camion anche con l’utilizzo di doppi fondi”, spiega il procuratore della direzione distrettuale antimafia di Cagliari Rodolfo Sabelli.
L’operazione ha, quindi, portato al sequestro di 88 chilogrammi di cocaina (più altri 34 rinvenuti stamattina), 7 chilogrammi di eroina, oltre a decine di pistole, fucili, tra cui kalashnikov, e persino un lanciagranate. “Importante il fatto che nel corso dell’esecuzione siano state rinvenute anche armi e ulteriori sostanze stupefacenti, che si aggiungono a chili di cocaina già sequestrati”, fa sapere Sabelli.
Tra le altre ipotesi investigative, ci sarebbe anche una correlazione con un sequestro di persona e l’omicidio di Beniamo Marongiu, avvenuto a luglio 2024. “Nel contesto del narcotraffico trovano posto molti reati, possesso e utilizzo di armi, violenza e anche la possibilità di omicidi”, conclude Sabelli.