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CAGLIARI. Tutelare la sanità mentale: è il tema principale dell’incontro pubblico “Dalla psichiatria custodialistica e repressiva alla Salute Mentale” che si è svolto questa mattina a Cagliari nella sala Conferenze della camera del Lavoro. Uno scambio di opinioni tra professionisti del settore e istituzioni regionali.
Dall'incontro di oggi è emerso che in Sardegna, così come nel resto della Penisola, i finanziamenti del Governo per la cura della salute mentale non sono sufficienti.
“Le ragioni sono molte, negli ultimi tre anni il Governo ha abbassato il finanziamento al servizio sanitario nazionale, con un importante ricaduta su tutto il mondo della salute mentale. Ma banalmente perché ci sono settori, in sanità, più remunerativi rispetto all’attenzione che bisogna dare alla salute mentale che non produce così tanti farmaci rispetto ad altri settori”, ha detto il coordinatore dell’aera stato sociale della Cgil nazionale Cristiano Zagatti.
Oltre ai pochi finanziamenti, il settore della sanità mentale è in crisi anche per la carenza di personale. “C’è una grande carenza, ma c’è anche una distribuzione non corretta, perché, per esempio, non si capisce cosa ci facciano nei centri di salute mentale venti infermieri che turnano, quando in realtà c’è bisogno di loro negli ospedali. Nei centri di salute mentale c’è bisogno persone addette alla riabilitazione e all’inclusione sociale”, spiega Mauro Carta, docente all’Università di Cagliari e psichiatra.
Per Gisella Trincas, presidente Asarp (Associazione Sarda per l’Attuazione della Riforma Psichiatrica) è fondamentale preservare e tutelare la salute mentale a partire dai giovani che, spiega, al giorno d’oggi vivono un grande disagio sociale. “Crediamo che sia fondamentale che all’interno delle istituzioni scolastiche i giovani, ma anche i bambini, abbiamo la possibilità di confrontarsi anche rispetto alle difficoltà che possono vivere. Ma su tutto il territorio ci devono essere sempre delle figure pronte ad ascoltare le difficoltà dei giovani”, ha detto Trincas.
A tal proposito l’impegno della Regione è quello di creare le condizioni per far si che la salute mentale sia sempre più vicina a giovani, adulti e a tutte le famiglie. “Abbiamo delle bellissime realtà nella nostra regione che vanno incentivate: famiglie, associazioni, strutture e centri di salute mentale. La Regione ha il compito di aiutare questo percorso, non solo da un punto di vista economico e finanziario, ma soprattutto anche organizzativo”, fa sapere Giuseppe Frau, vice presidente del Consiglio Regionale.