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ARZACHENA. Prima notte in carcere per Emanuele Ragnedda, l’imprenditore vitivinicolo 41enne che ieri ha confessato di aver ucciso Cinzia Pinna, la 33enne di Castelsardo scomparsa da quasi due settimane da Palau. L’uomo è crollato dopo un lungo interrogatorio e ha indicato poi il punto dove si trovava il corpo della donna, nella sua tenuta di Conca Entosa nelle campagne tra Arzachena e Palau. Il procuratore ha comunicato ieri con una nota che l’uomo è accusato di omicidio volontario aggravato dall’uso di un’arma comune da sparo e occultamento di cadavere. Ragnedda avrebbe fatto salire nella sua auto la 33enne, la sera dell’11 settembre: da lì in poi il buio. Non è chiaro cosa sia accaduto: il corpo è stato trovato tra i cespugli, vicino a qualche albero. L’uomo si trova ora nel carcere di Nuchis. Totalmente estraneo ai fatti invece il giovane milanese che sarebbe stato tirato in ballo in questa orribile storia dallo stesso Ragnedda, scrive oggi l'Unione Sarda in edicola, in una prima versione della vicenda: in realtà il ragazzo non era mai stato lì quella sera.
Un tragico epilogo, dopo giorni di ansia e di ricerche continue: Cinzia Pinna invece era lì, nel terreno del suo assassino. Il suo corpo buttato via come un oggetto. L'ennesima donna uccisa per mano di un uomo.