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CAGLIARI. È cominciato oggi in Consiglio regionale l’esame della proposta di legge sul suicidio medicalmente assistito. Il presidente dell'Aula Piero Comandini ha dato la parola alla relatrice di maggioranza Carla Fundoni che ha parlato di "provvedimento nel rispetto della vita", "una risposta di umanità che offre certezze agli operatori sanitari, un’occasione per migliorare il sistema". Fundoni, presidente della Sesta commissione, lo ha definito anche un "atto di civiltà", ringraziando il primo firmatario Roberto Deriu e tutti i componenti della commissione Salute.
“Abbiamo affrontato il tema con la massima sensibilità", ha detto, "unico obiettivo era quello di creare una legge equilibrata e rispettosa della legge costituzionale. La libertà di poter decidere e scegliere è importante. Solo il malato può decidere se la sua sofferenza è tollerabile. Comprendo la preoccupazione di chi non è d’accordo ma è una risposta di umanità”.
Il provvedimento - ha detto Carla Fundoni nella sua relazione - ha lo scopo di garantire la necessaria assistenza sanitaria alle persone che intendono accedere al suicidio medicalmente assistito, conformemente a quanto disposto dalla Corte costituzionale a partire dalla sentenza n. 242 del 2019. La legge agevola l'esecuzione del proposito di suicidio, autonomamente e liberamente formatosi, di una persona tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale e affetta da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche o psicologiche che ella reputa intollerabili, ma pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli, sempre che tali condizioni e le modalità di esecuzione siano state verificate da una struttura pubblica del Servizio sanitario nazionale, previa valutazione di una commissione multidisciplinare e del parere del comitato etico territorialmente competente.
Al termine della relazione di minoranza, sull’ordine dei lavori è intervenuto Paolo Truzzu che ha chiesto alla Presidenza di sospendere i lavori in attesa della presenza in aula dell’assessore regionale alla sanità Bartolazzi perché senza di lui, vista l’importanza dell’argomento, non si poteva proseguire. Il vicepresidente Giuseppe Frau ha interrotto i lavori e ha convocato una conferenza dei capigruppo.