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LANUSEI. Si contano sei decessi su un totale di nove (quelli registrati) casi di avvelenamento di animali da compagnia, cani e gatti, nel bosco Selene di Lanusei. A farlo sapere è il corpo forestale con una nota ufficiale. I casi si sono registrati "in prossimità delle strutture ricettive e sportive frequentate da numerosi cittadini che giornalmente visitano l’omonimo parco archeologico", si legge nella nota. E oggi è stato impegnato Cinofilo antiveleno del corpo forestale e di vigilanza ambientale per la bonifica dell’area in cui gli episodi di avvelenamento sono stati segnalati.
"In particolare si sono registrati sei decessi per avvelenamento di animali da compagnia (tre cani e tre gatti) e tre casi di avvelenamento di tre cani, poi risolti positivamente: la casistica è interamente circostanziata dalla Asl-servizio Veterinario locale e dagli ambulatori veterinari locali cui l’utenza si è rivolta nell’emergenza", scrivono ancora dal corpo forestale. "La situazione di serialità degli episodi, registrata nel breve periodo, ha destato particolare allarme negli amministratori del Comune ogliastrino e in tutta la popolazione, preoccupata anche dal fatto che ha interessato un ristretto areale territoriale, dove insistono attività e strutture attivamente frequentate dai cittadini e dai turisti tutto l'anno per la presenza del parco archeologico di Selene, sentieristica per il trekking, un parco giochi, un bar ristorante pizzeria e una disseminata pluralità di strutture per il pic-nic organizzato, con tavoli e barbecue".
Il corpo forestale di Lanusei ha informato la procura, alla quale a breve sarà inoltrata un’informativa sull’attività investigativa svolta.
Gli animali deceduti in seguito all’ingestione delle sostanze velenose sono stati analizzati e sono stati oggetto di prelievo di tessuti e organi, recapitati all’Istituto Zooprofilattico sperimentale della Sardegna, per individuare la sostanza utilizzata nella preparazione delle esche avvelenate. Sono attesi a breve i referti che potrebbero portare a una svolta nell’attività investigativa
"Per quanto l’area sia stata perlustrata alla ricerca di esche e bocconi avvelenati, è d’obbligo raccomandare ai possessori di animali da compagnia la massima attenzione nella conduzione degli stessi nella località dove altri animali hanno subito l’avvelenamento indotto dolosamente. Non escludendo, tra l’altro, a fronte del prezioso apporto per la ricerca delle esche avvelenate da parte del cane molecolare messo a disposizione dal Dipartimento di Veterinaria dell’università di Sassari, la presenza di residui della sostanza tossica utilizzata o la reiterazione del vile gesto criminale", concludono dal corpo.