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CAGLIARI. "La cessione delle attività italiane di Carrefour al New Princes Group pesa come un macigno su migliaia di famiglie: 20mila lavoratrici e lavoratori, tra diretti e coinvolti nella rete in franchising e negli appalti". Così Cristiano Ardau, segretario generale della Uiltucs Sardegna, sul recente accordo tra la multinazionale francese della grande distribuzione e il gruppo italiano che fa capo alla famiglia Mastrolia.
"In gioco c’è un pezzo importante del tessuto economico e occupazionale del Paese: Carrefour è presente da decenni con ipermercati, supermercati, negozi locali e logistica", ricorda Ardau, che cita anche alcuni dei casi sardi: "A Quartu opera dal 1996, con l’apertura dell’ipermercato a novembre dello stesso anno. In Sardegna l’iper di San Sperate e Sassari per 400 dipendenti totali".
I punti interrogativi che preoccupano i sindacati Filcams CGIL, Fisascat CISL e UILTuCS sono tanti: la tenuta del settore Gdo in un contesto di rincari, concentrazioni e crisi dei consumi, le strategie business di chi compra e vende, La fragilità di franchising e appalti.
Da qui la richiesta urgente di una convocazione al Mimit, con la presenza dei nuovi compratori. Necessario, secondo i sindacati, un tavolo di confronto con il nuovo acquirente e con il Governo.
La priorità è una sola: salvaguardare tutti i posti di lavoro, in tutte le sedi, in ogni forma contrattuale, dal dipendente diretto al lavoratore in appalto.
"Il passaggio di proprietà non può tradursi in licenziamenti mascherati, tagli unilaterali o chiusure di punti vendita", si legge in una nota, "Difendere Carrefour oggi significa difendere l’intero settore della distribuzione organizzata, che in Italia impiega centinaia di migliaia di persone, spesso con salari bassi, turni massacranti e scarse tutele. Le lavoratrici e i lavoratori non sono numeri in un bilancio: sono persone, professionisti, padri e madri. La mobilitazione è pronta. Il confronto deve partire subito".