CAGLIARI. Sono tornate. Finiti i giochi di guerra nel mare di Sardegna, con la maxi esercitazione Mare Aperto 2017, le navi militari hanno di nuovo attraccato al molo Ichnusa. Non sono ventuno come due settimane fa, quando hanno invaso tutte le banchine del porto, ma sono sette: cacciamine e natanti per le ricerche oceanografiche. Una fase di riposo dopo la fatica "bellica". Dalle notizie ufficiali diramate dal ministero della Difesa emerge solo che durante Mare Aperto sono state fatte brillare delle bombe della seconda guerra mondiale, trovate adagiate sul fondale al largo del Golfo degli Angeli. Ma a vedere le foto della Marina militare è stato fatto anche altro: esercitazioni di sbarco e non solo al largo di Capo Teulada. In silenzio erano arrivate, queste navi da guerra, e altrettanto in silenzio sono tornate. Sempre a Cagliari, in un porto sempre più utilizzato come attracco per le flotte militari (quando non ci sono le crociere).
E intanto il presidente della Regione Francesco Pigliaru, a tre anni dall'apertura di un tavolo di confronto sulle servitù militari che poco o niente ha prodotto in termini di risultati, prova a fare la voce grossa con il governo. Stizzito, il presidente, dalla replica del sottosegretario alla Difesa, il generale Domenico Rossi, a un'interpellanza alla Camera presentata da Roberto Capelli proprio sulla presenza militare eccessiva sul suolo sardo. Rossi, dopo aver parlato delle ricadute che sarebbero positive della presenza delle stellette, ha aggiunto che sarebbe necessario firmare un protocollo con la Regione, come già fatto con altre Regioni. Come a dire: lì si sono svegliati, in Sardegna no. Oggi la replica stizzita di Pigliaru: "Dalla Regione nessun immobilismo su servitù militari, solo determinazione e fermezza. Il sottosegretario Rossi sa benissimo che la nostra interlocuzione con il Governo è continua e che la Regione sta lavorando per ottenere un risultato coerente con la posizione espressa dal Consiglio regionale nell'Ordine del Giorno del 12 giugno 2014. Sulla presenza militare in Sardegna la Regione ha un obiettivo molto chiaro, il riequilibrio dei gravami, che stiamo perseguendo attraverso un confronto che a tratti è anche forte e difficile, come è naturale accada su argomenti di cui si discute da oltre trent’anni. Se alcuni risultati concreti li abbiamo ottenuti - prosegue il Presidente, facendo riferimento alla sospensione delle esercitazioni nei Poligoni per la prima volta nel periodo che va dal primo giugno al 30 settembre e il diritto all’indennizzo per i pescatori di Capo Frasca, atteso da 25 anni -, sulle altre questioni le nostre trattative non sono mai cessate. L'accordo al quale stiamo lavorando dovrà prevedere misure concrete di riequilibrio da attuarsi con modalità e tempi certi. Questa è la nostra posizione - conclude Francesco Pigliaru -, la ministra Pinotti, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il sottosegretario Rossi la conoscono bene e non da oggi."