Seguici anche sul nostro canale Whatsapp
CAGLIARI. "Sul nucleare? Non abbiamo preclusioni ideologiche, ma servono garanzie. Se parliamo di nucleare di seconda generazione, non siamo favorevoli. Se invece si tratta di tecnologie nuove, pulite, in grado di garantire sicurezza ambientale e sostenibilità, allora è giusto discuterne senza pregiudizi". Così la presidente della Sardegna, Alessandra Todde, nel suo intervento al Festival delle Regioni di Venezia.
"Credo sia importante l''energy mix', non essere ideologici sulle fonti, e cercare quel che è giusto che ogni Regione debba fare", ha detto la governatrice, che ha ricordato di aver "ereditato un piano energetico vecchio di 10 anni, due centrali a carbone, grossi investimenti sulle rinnovabili, l'idroelettrico sottoutilizzato. Credo si debbano utilizzare tutte le leve possibili, anche il gas che è energia di transizione, per rendere competitiva la nostra regione".
E intanto iniziano a montare le polemiche. Il consigliere regionale di Sardegna20Venti Stefano Tunis scrive sui social: "Lo ha detto davvero. La Todde ha dichiarato pubblicamente di essere favorevole al nucleare..purchè pulito. La principale caratteristica del "nucleare pulito" è quella di non esistere, quella della Todde dire sciocchezze a caso in generale, in materia di Energia in particolare. Approfitti della vicenda torbida della decadenza per restituire la parola agli elettori".
Il capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio regionale ha replicato: "Sull'energia, e sul nucleare in particolare, abbiamo da sempre una posizione pragmatica e non ideologica. Perciò, apprendiamo con piacere che anche la presidente Todde considera il nucleare pulito un’opportunità per l’Isola. Speriamo che sull’argomento abbia convinto anche i suoi alleati, che, invece, a livello nazionale hanno già manifestato diverse perplessità".
"Per quanto riguarda la Sardegna e la presenza del nucleare, considerati i recenti pronunciamenti referendari, sarebbe meglio che qualsiasi decisione passasse attraverso un confronto con il popolo sardo. Non vorremo che, come già successo per le rinnovabili, le decisioni venissero prese da pochi a danno di tutti e soprattutto contro la loro volontà", ha aggiunto Truzzu.
E il Cordinamentu Natzionale de Repùblica attacca: "Un’ipotesi – insensata per i nostri interessi e le nostre esigenze – che è stata già più volte rigettata dalla Sardegna attraverso il voto referendario. Chiediamo da più di vent’anni di utilizzare in maniera intelligente, senza che ne traggano vantaggio solo soggetti esterni, le risorse presenti in Sardegna. La presidente Todde invece ragiona sull’utilizzo di tecnologie che nella migliore delle ipotesi comportano uno spropositato investimento iniziale, fuori dalla portata della Sardegna e che condannerebbero il popolo sardo alla dipendenza da materie prime inesistenti sul nostro territorio".
Ma la presidente della Regione però non ci sta e a poche ore dal suo intervento scrive sui social: "Facciamo chiarezza sul nucleare, una volta per tutte. Perché non si possono accettare patetici tentativi di strumentalizzazione su temi così importanti per la Sardegna e i sardi". Qui le sue precisazioni sull'argomento