CAGLIARI. Nuova giornata di sciopero per i trasporti oggi. Otto ore di stop per i treni, si registrano ritardi e cancellazioni anche a Cagliari. I sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Slm Fast Confsal e Orsa Ferrovie hanno confermato lo sciopero nazionale del personale del gruppo Fs Italiane che – si legge in una nota del gruppo – potrebbe avere impatti sulla circolazione ferroviaria e comportare cancellazioni totali e parziali di Frecce, Intercity e treni del Regionale di Trenitalia.
Lo sciopero inizia alle ore 9 e terminerà alle 17 di oggi. I treni in quella fascia oraria dunque potranno subire cancellazioni o variazioni.
I treni che si trovano in viaggio a sciopero iniziato arrivano comunque alla destinazione finale se è raggiungibile entro un'ora dall'inizio dell'agitazione sindacale; trascorso tale periodo, i treni possono fermarsi in stazioni precedenti la destinazione finale.
Trenitalia assicura in ogni caso i servizi minimi di trasporto e qui c'è l'elenco dei treni garantiti.
Cosa può fare chi ha già acquistato il biglietto
I passeggeri, che intendono rinunciare al viaggio, possono chiedere il rimborso a partire dalla dichiarazione di sciopero e fino all’ora di partenza del treno prenotato, per i treni Intercity e Frecce, e fino alle ore 24:00 del giorno antecedente lo sciopero stesso, per i treni Regionali.
In alternativa è possibile riprogrammare il viaggio, a condizioni di trasporto simili, non appena possibile, secondo la disponibilità dei posti.
Perché si sciopera
“Confermato lo sciopero nazionale di 8 ore del personale ferroviario e degli appalti ferroviari dalle 9 alle 17 a causa del mancato raggiungimento degli accordi per il rinnovo del Ccnl mobilità attività ferroviarie e per il rinnovo del contratto aziendale del Gruppo FS, scaduti il 31 dicembre 2023”, hanno intanto riferito ieri Filt Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti al termine dell’incontro al ministero delle Infrastrutture, spiegando che “a tutte le parti è stato chiesto un impegno costruttivo per arrivare ad una conclusione positiva”.
“Da parte nostra già da domani a fine sciopero - proseguivano le organizzazioni sindacali - siamo disponibili per una trattativa no-stop ma riteniamo urgente e imprescindibile dare una risposta in termini di salario, normativa e welfare ai circa 100 mila lavoratori e lavoratrici a cui si applicano i due contratti. Abbiamo anche chiesto ai rappresentanti del Mit di lavorare sul tema delle aggressioni per adottare misure di contrasto ancora più severe e quindi più efficaci”.
“Nell’ambito della mobilitazione per lo sciopero - informavano infine Filt Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti - si terranno presidi di lavoratrici e lavoratori nelle principali stazioni come a Milano, Bologna, Firenze, Roma, Napoli e Bari”.
La nota di UILTrasporti Sardegna
“Nonostante i numerosi incontri e le procedure di raffreddamento attivate, la controparte continua a ignorare le legittime richieste dei lavoratori del settore ferroviario - lo fa sapere il segretario regionale della Uiltrasporti, Mario Putzolu -. Per questo motivo, le lavoratrici e i lavoratori scendono in piazza compatti per rivendicare diritti, dignità e giustizia contrattuale”.
Le principali richieste delle sigle sindacali sono:
- Recupero del potere d’acquisto eroso dall’inflazione, sia nella parte fissa che nelle competenze accessorie.
- Miglioramento delle condizioni di lavoro, attraverso una revisione dell’orario che tuteli il benessere vita/lavoro.
- Adeguamento delle classificazioni del personale, in linea con l’evoluzione del settore ferroviario.
- Trasparenza sul futuro del Polo Logistico, con un piano industriale chiaro.
- Maggiore tutela per i lavoratori degli appalti ferroviari, spesso dimenticati e scarsamente garantiti.
- Riconoscimento economico per i risultati raggiunti dal Gruppo FSI, da distribuire equamente ai dipendenti.
La UilTrasporti ha invitato tutti i lavoratori a partecipare attivamente allo sciopero, per far sentire forte la propria voce e ottenere un contratto all’altezza dell’impegno e della professionalità dimostrata ogni giorno.
"Adesso basta. È il momento di agire per un contratto giusto e dignitoso per tutti!", conclude Putzolu.