CAGLIARI. Non una ma due volte: il fantasista del Cagliari Joao Pedro non è risultato positivo all'antidoping solo a seguito dei test effettuati da Nado Italia alla fine del match col Sassuolo dell'11 febbraio. Stando a quanto trapela, la presenza di idroclorotiazide, un diuretico, è stata riscontrata anche dopo la partita di Verona tra Chievo e Cagliari, del successivo 17 febbraio. Il numero 10 brasiliano è stato sospeso sulla base della decisione del Tribunale nazionale Antidoping.
Comunicato del Club sul provvedimento del TNA verso @Joaopedrogalvao https://t.co/pE5uK699pf pic.twitter.com/sP1Z5H021w
— CIAO DAVIDE (@CagliariCalcio) 9 marzo 2018
Appresa la notizia, il cagliari ha diramato una nota: "A seguito di quanto notificato questa mattina dalla Prima Sezione del Tribunale Nazionale Antidoping al giocatore Joao Pedro, il Cagliari Calcio, appresa con stupore la notizia, auspica che venga fatta quanto prima chiarezza sulla vicenda, ponendosi a totale disposizione delle autorità preposte per la pronta risoluzione della questione. La Società ha assoluta fiducia nella buona fede e correttezza del calciatore".
Ma cosa è l'idroclorotiazide? “Serve a ridurre la capacità di ritenzione dei liquidi da parte del rene, aumentando il volume delle urine”, spiega Filippo Tocco, specialista di Medicina dello sport dell’Università di Cagliari. Potrebbe anche essere usato per coprire l’assunzione di qualcos’altro? “Certo – continua Tocco – e proprio per questo motivo è stato inserito nella lista di farmaci proibiti. Aumentando il volume delle urine, diminuisce la concentrazione di eventuali altre sostanze assunte dalla persona”. Qui l'intervista completa al medico.