NUORO. "Ho parlato con tantissimi esponenti delle associazioni per i diritti dei malati, con personale medico e pazienti che mi hanno rappresentato una sanità territoriale al disastro, frutto della gestione di una giunta del centrodestra che ha fallito in questo obiettivo". Così il leader M5s Giuseppe Conte stamattina a Nuoro, a margine di un incontro con i sindacati e il mondo della sanità. 

L'ex premier è impegnato nel tour nell'Isola in vista delle Regionali, a sostegno della candidata del campo largo a trazione Pd-M5s, Alessandra Todde. "Offrire ai pazienti sardi una visita radiologica fra 500 giorni è una vergogna così come è una vergogna costringere i genitori di piccoli pazienti a trasferirsi sino a 150 chilometri. Noi registriamo questa vergogna e ci facciamo rappresentanti dell'importanza di garantire prestazioni di qualità a tutti i sardi senza farli sentire di serie A di serie B e addirittura di serie C. Non favoriremo le cliniche private e vogliamo la politica fuori dalla sanità. Alessandra Todde è la perfetta interprete di queste istanze per noi fondamentali per il cambiamento della Sardegna", ha aggiunto. 

Poi ha detto: "Chi oggi vota per Soru favorisce il centrodestra, quei voti non lo porteranno sicuramente in consiglio regionale ma favoriranno il centrodestra, favoriranno Truzzu".

Aggiungendo: "È bene che cittadini vadano a votare perché il voto per il cambiamento della Sardegna, governata malissimo negli ultimi anni, non può che essere espresso per la candidata del centrosinistra Alessandra Todde".

Quest'ultima ha commentato in occasione dell'incontro a Nuoro ha commentato - tra le altre cose - anche l'ipotesi avanzata da Matteo Salvini di usare l'esercito per la sicurezza nelle città sarde dicendo:

"Salvini e Truzzu ragionano per slogan, fanno del populismo becero sulla pelle dei sardi. Perché Truzzu anziché pensare a Sassari non parla di Cagliari? Una città sempre più sporca e insicura, mal governata, meno attrattiva, stanca di essere gestita disastrosamente da una giunta comunale in evidente affanno".