LA POLEMICA. La manifestazione antirazzista di Macerata è andata via liscia senza scontri, nonostante i timori iniziali. Copione diverso invece a Torino e Piacenza: nel capoluogo piemontese ha sfilato un corteo antifascista nel giorno del ricordo delle vittime delle foibe. Un gruppo di manifestanti si è staccato dal gruppo e ha ingaggiato uno scontro con le forze dell'ordine, con lanci di pietre e bottiglie. Tensione anche a Piacenza: agenti (pochi) e manifestanti sono venuti a contatto e sono piovute manganellate, bottiglie e botte da entrambe le parti.
Tensioni fra manifestanti e polizia al corteo antifascista di Piacenza
Scene che si ripetono spesso. E non dovrebbe succedere, secondo l'avvocato cagliaritano Giorgio Carta, che difende spesso militari, carabinieri e agenti di polizia. La sua proposta è choc: "È irrinunciabile per il bene di tutti che chiunque partecipi a manifestazioni pubbliche con il chiaro intento di aggredire le forze dell’ordine vada fermato ad ogni costo e con ogni mezzo, compreso un proiettile in mezzo agli occhi", sostiene sicuro Carta, Le leggi vanno cambiate nel senso che, quale che sia il colore politico sostenuto, la gentaglia che vuole la guerra con i cittadini in uniforme, trovi la guerra. Troppo comodo fare affidamento sulla notoria impossibilità dei nostri poliziotti e militari di reagire alle violenze subite. Quello attuale non è il quadro normativo di uno stato di diritto, ma di un paese destinato all’estinzione".
Carta si schiera spesso a favore delle forze dell'ordine, senza giri di parole. Suo malgrado, per questioni professionali, era salito alla ribalta delle cronache per le sue parole riguardo al carabiniere accusato di aver stuprato una studentessa americana a Firenze, suo assistito: "Si tratta di un bel ragazzo, non ha bisogno di violentare nessuno", aveva detto a una giornalista, che aveva reso pubblica la conversazione registrata.