CAGLIARI. Una buca di pochi centimetri di diametro che apre una finestra su un mondo sotterraneo. Il "vuoto" venuto alla luce in via Tigellio potrebbe essere solo la prima parte di un sistema d'acquedotto romano, a due passi dalla villa che dà il nome alla strada. Il buco, indagato dai tecnici del Groppo Speleo Giovanni Spano, in collaborazione con la Soprintendenza, è molto profondo (come dimostrato dalle immagini scattate dai membri dello stesso gruppo).
Ma potrebbe anche rivelare altri segreti. C'è da conciliare, però, la necessità delle indagini archeologiche con la fruibilità dell'area. Se sembra escluso che possano esserci ripercussioni sulla stabilità degli edifici intorno, resta comunque ancora da stabilire la volontà della Soprintendenza: è possibile che il pozzo venga ricoperto, lasciando però la possibilità di un ingresso con un chiusino.