CAGLIARI. È morto Antonio Cancedda, ex militare sardo che da tempo combatteva contro il linfoma di Hodgkin. Era stato uno dei primi uomini in divisa a denunciare possibili anomalie nell'utilizzo degli armamenti nei poligoni sardi. Durante la sua audizione nel maggio del 2016 davanti alla commissione parlamentare d'inchiesta sull'uranio impoverito aveva raccontato di come lui e i suoi commilitoni raccogliessero a mani nude tutto ciò che rimaneva sul campo dopo le esercitazioni a fuoco. Mai stato in missioni all'estero, ha iniziato a sentirsi male nel 1971: Cancedda ha combattuto a lungo contro il male. A dare l'annuncio della sua morte l'avvocato Angelo Fiore Tartaglia, che ha provato a difendere le istanze dell'ex militare davanti ai tribunali, per il riconoscimento di un indennizzo.
"Ci ha lasciati il mio amico Antonio Cancedda", scrive Fiore Tartaglia, "Antonio era un galantuomo, un uomo forte, generoso e di grande garbo. Era informato su ogni cosa ed aveva una cultura notevolmente superiore alla media. Da tempo combatteva contro il male che lo aveva colpito dopo che da militare aveva prestato servizio nei poligoni sardi. Verso di me nutriva sentimenti di profonda e sincera stima. È stato uno dei pochi miei assistiti che dalla Sardegna è venuto fino a Roma al funerale di mio padre. Come me Antonio era devoto della Madonna che certamente lo accoglierà nella Sua luce. Caro Antonio ti rinnovo la promessa: il tuo grande sacrificio non resterà vano".