NUXIS. Hanno realizzato la condotta dell'acqua di Abbanoa per i Comuni di Nuxis, Narcao e Perdaxius, ma la struttura è risultata irregolare e, alla fine, non utilizzabile. Sono cinque i nomi iscritti nel registro degli indagati nell'ambito di un'inchiesta della Forestale: si tratta di F.M. (33 anni), F.S. (63 anni) rispettivamente legale rappresentante e amministratore di fatto della Apulia srl con sede a Gravina di Puglia (Bari) e L.G. (52 anni) direttore tecnico del cantiere. A loro si aggiungono T. F. di 52 anni e T. R. di 55 anni, titolari della società Teco S.r.l.
Ai primi tre indagati sono contestati i reati, in concorso, "per frode nell’esecuzione del contratto e nell’adempimento degli altri obblighi contrattuali assunti verso la stazione appaltante Abbanoa, facendo anche mancare cose o opere necessarie al servizio pubblico". Inoltre i lavori sono "stati eseguiti in totale difformità alla normativa paesaggistico- ambientale, forestale, di polizia fluviale e di gestione di rifiuti".
Le indagini, coordinate dal Pm Andrea Vacca, sono state avviate e portate a compimento dall'Ispettorato del Corpo forestale di Iglesias, su segnalazione di Abbanoa che, al termine dei lavori del cantiere, ha rilevato la presenza di un eccessivo esubero di terre e rocce da scavo depositate lungo più tronchi della condotta idrica ed altre rilevanti e macroscopiche difformità al progetto.
"Tra le opere più impattanti sul del territorio, si sono rilevate le lavorazioni che l’impresa Apulia S.r.L. ha eseguito nel primo segmento della condotta idrica, dove la traccia, per la posa delle tubazioni della condotta, è stata portata dagli 8 metri autorizzati a 32", si legge in una nota.
"Ciò ha comportato inoltre un importante accumulo di materiali inerti in più tratti. Con questi materiali sono stati eseguiti rimodellamenti del terreno, non previsti dal progetto approvato, che hanno comportato la presenza di un rilevato in aree sottoposte ai vincoli idrogeologico e paesaggistico non autorizzato dal Corpo forestale di Iglesias, dall’Ufficio tutela paesaggistica della Regione e dal Genio Civile di Cagliari I rilevati inoltre creano potenziali situazioni critiche in quanto potrebbero ostacolare il regolare deflusso delle acque meteoriche con conseguente pericolo di rischio idraulico".
Inoltre, secondo quanto riferiscono "durante l’esecuzione dei sopralluoghi svolti in contraddittorio, il collaudatore designato dalla stazione appaltante ha rilevato che in un punto del tracciato la condotta è addirittura affiorante in superficie".
L’attività di polizia giudiziaria si è svolta mediante l’esecuzione di accertamenti tecnici sullo stato dei luoghi, acquisizioni di documentazione ed escussione delle persone informate dei fatti.
Gli altri due indagati sono invece T. F. di 52 anni e T. R. di 55 anni, in qualità di titolari della società Teco S.r.l. con sede legale nel Comune di Spinazzola (BA). Sono accusati di "falsità in atti nell'aver attestato la conformità delle parti fornite relative all'impianto di potabilizzazione ricadente nel comune di Nuxis in quanto l'appaltatore Apulia S.r.L. ha installato materiale elettrico non conforme alla normativa di settore".
Sono tutti accusarti di frode nei confronti di Abbanoa per aver consegnato "un'opera non conforme al progetto esecutivo approvato con l'autorizzazione unica rilasciata dall'Ente di Governo dell'ambito della Sardegna in data 23 aprile 2017, con evidenti mancanze, difformità ed inadempimenti che ne hanno impedito il collaudo dell'opera e la sua messa in esercizio, giacché risultante diversa e del tutto inidonea al funzionamento del servizio pubblico".
L’opera, non essendo collaudabile, non può pertanto entrare in esercizio e Abbanoa dovrà avvalersi dell’attuale condotta che sembra abbia già manifestato limiti di portata in relazione alla richiesta dei comuni del Sulcis specialmente durante il periodo estivo.
- Redazione
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