CAGLIARI. Un Pos ogni 31 abitanti, 53.418 in tutto. Lettori di moneta elettronica presenti in Sardegna alla fine del 2016 - tra imprese, professionisti e negozianti - con una crescita di 41.486 dispositivi in sei anni. Numeri confortanti, in vista dell'entrata in vigore, dal primo gennaio, dell'obbligo di possesso del Pos per pagamenti superiori ai 5 euro, che potranno essere effettuati con il bancomat a richiesta del cliente.
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I dati sono stati divulgati dall’Osservatorio di Confartigianato Sardegna per le Mpmi, su dati della Banca D’Italia. Fra pochi giorni, a partire dalla data di entrata in vigore della Legge di Bilancio 2018, entrerà anche in vigore la norma sulle sanzioni per chi viola l’obbligo di dotarsi di “lettori di moneta elettronica”.
“Un vantaggio per i consumatori – commenta Antonio Matzutzi, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna - ma uno svantaggio per artigiani e commercianti, che dovranno sostenere i costi di gestione del Pos delle banche, che possono raggiungere cifre non indifferenti se si tiene conto che spesso ad essere coinvolte sono piccole e medie imprese con fatturati annui spesso contenuti”.
A livello provinciale, 19.413 Pos si trovano a Cagliari, cresciuta di 3.370 “lettori” in 3 anni. Seguono Sassari con 12.753 (+3.207 nell’ultimo triennio), Nuoro con 5.494 (+1.968 tra il 2013 e 2016) e Oristano con 3.588 (+835).
“Non siamo mai stati contrari ad accettare i pagamenti elettronici e a combattere il nero – sottolinea Matzutzi – però il problema principale restano le commissioni bancarie. Per alcuni settori i ricarichi sono talmente bassi che l'incidenza di uno o due punti percentuali sul transato significa rinunciare al profitto. Non vogliamo che a subire siano sempre imprese e consumatori”. “Ricordiamo che già 2 anni fa - continua il Presidente - la Legge di Stabilità stabilì che sarebbero stati fissati i tetti delle commissioni da applicare ai pagamenti elettronici, commisurandoli ai servizi effettivamente erogati. Nulla ci pare sia stato fatto”.