CAGLIARI. In Sardegna le donne lavorano poco rispetto agli uomini, e non fanno più figli. Maglia nera per l’Isola che è la regione che ha il tasso di fecondità più basso d’Italia. Per ogni donna si contano 0,97 figli, In Italia il tasso è a 1,24.
Lo ha detto la ministra per le pari opportunità e famiglia Elena Bonetti, in occasione della ventiduesima tappa dell’appuntamento “Italiadomani”, il ciclo di incontri sul Pnrr promosso dalla presidenza del consiglio dei ministri. Per questo si intende investire sull’occupazione femminile. E le imprese avranno una clausola: almeno il 30 per cento della forza lavoro deve essere donna, e il 30 per cento deve essere dedicato ai giovani. “Bisogna sostenere le famiglie”, ha detto la ministra, “per questo arrivano 75 milioni di euro nell’Isola per gli asili nido, per permettere all’Isola di arrivare ai livelli richiesti dall’Europa”.
Durante l’incontro organizzato al teatro Massimo di Cagliari la ministra ha spiegato che: “Su 100 bambini c’è posto per 30, bisogna arrivare almeno al 33”.
Ma come cambierà l’Isola con le risorse del Pnrr? Il presidente Solinas ha garantito che: “È già al lavoro per cercare di rimuovere quei gap infrastrutturali che hanno determinato per imprese e cittadini maggiori costi per troppi anni, le risorse del Pnrr, insieme ad altre risorse, devono essere il volano indispensabile per mettere cittadini e imprese nelle stesse condizioni di chi opera in terra ferma, quindi a parità di strumenti”.
E sulle critiche sui ritardi Solinas precisa: “Credo che ci sia chi vede una realtà che non esiste, anche ieri è stato certificato che siamo tra le regioni che hanno speso di più sui piani di sviluppo rurale, tutti gli indicatori della Regione sono assolutamente positivi”. E dal presidente è arrivata una rassicurazione: le risorse devono esserci per tutti ma non saranno contributi a pioggia. “Dobbiamo pensare a grandi opere, a grandi interventi anche immateriali, che riescano a garantire a tutti gli strumenti per poter fare”.