CAGLIARI. Il 2021 è stato l'annus horribilis per gli incendi in Sardegna nel nuovo millennio. A dirlo è la Regione: la giunta guidata da Christian Solinas ha appena approvato il “Piano regionale di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi”. E nel dettare la linea per affrontare l'estate alle porte, con i primi roghi che già mettono sotto pressione il sistema, tra i documenti c'è anche il bilancio degli ultimi 24 anni di attività. I dati sono inequivocabili: l'anno scorso la devastazione è stata di gran lunga superiore a quella delle stagioni precedenti.
A pesare, viene sottolineato, c'è il report sul fuoco del Montiferru partito il 23 luglio. Ma anche gli altri indicatori dicono che qualcosa non ha funzionato.
La relazione generale è densa di numeri e tabelle. Le insorgenze, come vengono definiti gli incendi, sono state 3231. La media annuale tra il 1998 e il 2020 è stata di 2985. La superficie complessivamente percorsa dalle fiamme nell'anno appena trascorso è stata di 27.914 ettari contro una media di poco più di 17mila per i 22 anni precedenti. La media della superficie colpita da ogni incendio è passata da 5,73 a 8,64 ettari, con un incremento del 51%. Insomma: il fuoco, nel 2021, una volta partito ha corso come non mai.
Che qualcosa non abbia girato come doveva è certificato da un confronto. I roghi che hanno devastato più di 1000 metri quadri, estensione considerata minima per parlare di interventi complessi, nel 2021 sono stati 1436 e ognuno ha percorso in media 19,36 ettari. Nel 2010 2147 focolai avevano incenerito in media poco più di 5 ettari. L'incremento della superficie media devastata nel 2021 è stato superiore al 100%: è più che raddoppiata.
Tutta colpa del Montiferru, che fa sballare i conteggi? No. Perché, si legge, “nel 2021 con i suoi 1.773 eventi inferiori ai mille metri quadri, si registra un lieve aumento (+1%) rispetto la media del periodo 2014-2020 (1.755 eventi / anno). Questi eventi non hanno generalmente grandi conseguenze a livello di estensioni percorse dal fuoco, ma creano grave disagio e sono fonti di grande impegno per la struttura operativa antincendio”. Insomma: roghi grandi e piccoli, il 2021 è andato male. La speranza è che il piano per il 2022 sia più efficiente.