CAGLIARI. Una situazione davvero al limite, con decine e decine di comuni sardi costretti alle restrizioni e con i dati frutto dei rilievi effettuati nei vari bacini della Sardegna che certificano una situazione di allerta generale. La siccità torna a essere un vero problema per i sardi, senza distinzioni di zone. Chi più, chi meno, anche nel 2018 dovrà fare i conti con la crisi dovuta alla scarsità dell’acqua presente nei 34 bacini censiti dalla Regione, divisi in 10 sistemi idrici (Tirso-Flumendosa, Alto Cixerri, Basso Sulcis, Ogliastra, Alto Taloro, Cedrino, Posada, Gallura, Alto Coghinas e Nord occidentale).
Gli ultimi dati risalgono al 30 novembre e c’è ben poco da stare allegri. La cifra generale parla di circa il 44 per cento (esattamente il 43,68) di acqua presente negli invasi dell’isola: meno della metà, con alcune differenze tra le varie zone. Nessuno dei dieci sistemi idrici vive un momento di “normalità”, primo dei quattro livelli previsti alla scala predisposta dall’agenzia regionale del distretto idrografico. Le situazioni più critiche sono quelle dell’Alto Cixerri (5,3 per cento della capienza) e Posada (11,2), con il livello rosso di emergenza, quello massimo.
Ma nemmeno i grandi sistemi idrici, Tirso-Flumendosa e Nord occidentale, vivono un periodo di grazia, con il livello di “allerta”, o arancione. Ed è facile rendersene conto dalle immagini di due tra i più grandi laghi artificiali dell’isola, Omodeo e Mulargia, dove il livello dell’acqua presente nell’invaso è davvero basso, tanto che la vegetazione è ricomparsa rigogliosa dove un tempo si andava in canoa o si poteva andare a pesca. È pure possibile ammirare, in tutto il suo fascino, il rudere della vecchia casa del capocentrale della diga di Santa Chiara, sul Tirso, solitamente sommersa dall’acqua (come si può vedere nella foto dell’aprile 2015).
I dati del rapporto regionale sui bacini artificiali parlano di un 47 per cento (oltre 491 milioni di metri cubi) di acqua presente nel sistema del Tirso-Flumendosa, che alimenta il Cagliaritano e del 38 (126 milioni di metri cubi) nel sistema Nord Occidentale, che serve il Sassarese. La situazione meno negativa è quella dell’Ogliastra, con quasi il 55 per cento di acqua invasata nei bacini di Santa Lucia e Bau Muggeris. Servirà un inverno particolarmente ricco di pioggia per risolvere, o quantomeno attenuare, il problema della siccità che negli ultimi tre anni ha colpito la Sardegna, con pesanti riflessi su diversi settori produttivi.