CAGLIARI. L'ex consigliere regionale di Rifondazione Comunista, Ciriaco Davoli, deve restituire 703.239,19 euro all'Erario. Questo il pesantissimo verdetto della Corte dei conti della Sardegna, che ha messo sotto accusa il politico di Orune per la gestione dei fondi ai gruppi nella legislatura tra il 2004 e il 2009. Per la stessa ragione, Davoli è stato condannato in primo grado a quattro e mezzo di reclusione dal tribunale ordinario, con l'accusa di peculato.
La magistratura contabile, che ha lavorato sulla gigantesca mole di documenti raccolta dalla Guardia di Finanza durante l'inchiesta che ha travolto il consiglio regionale, aveva contestato a Davoli spese non giustificate (di fondi pubblici a disposizione dei gruppi consiliari) per oltre 873mila euro. Ma nel frattempo sono emersi bonifici che, per una minima parte, hanno fatto emergere la riconducibilità alle attività istituzionali del gruppo di Rifondazione.
Gli avvocato del consigliere orunese hanno provato a sostenere la prescrizione dei fatti, ma hanno anche richiamato la pressi del consiglio regionale, secondo la quale la gestione dei fondi ai gruppi non richiedeva pezze giustificative. Gli avvocati hanno anche elencato "molte delle somme erogate con bonifici e assegni, che giustificano in dettaglio quali rimborsi spese sostenute per conto del Gruppo, per organizzazione di assemblee e incontri di dibattito politico, sostegno per manifestazioni culturali, affitto sale per eventi del Gruppo, pasti in occasione di attività del Gruppo, spese per dipendenti e collaboratori del Gruppo, spese di viaggio per consiglieri regionali e dipendenti del Gruppo, acquisto di attrezzature e sistemi informatici e materiali di cancelleria, stampa di manifesti, brochure, inviti e locandine, acquisto riviste e giornali". Ma la tesi non ha convinto i giudici: Davoli dovrà restituire tutto.