CAGLIARI. Il consiglio regionale della Sardegna non si riunisce dallo scorso 29 marzo. E la prossima seduta non è certo operativa: l'aula è convocata per il 28 aprile, per le celebrazioni di Sa Die de Sa Sardigna. Comunque, almeno gli onorevoli torneranno sulle poltrone della massima assemblea sarda. L'ultima volta che ci sono stati si è parlato di modifiche alla legge sulla caccia.
Poi è stata diramata la convocazione per il 6 aprile. All'ordine del giorno ci sarebbe dovuto essere un dibattito sulle Misure per la valorizzazione della filiera produttiva del latte d'asina in Sardegna. Nessuno lo ha considerato prioritario, visto che la riunione è stata rinviata a data da destinarsi. Che finora non è stata destinata.
A paralizzare le attività ci sarebbe la necessità di trovare i nuovi assetti di maggioranza che dovrebbero portare a un rimpasto di giunta. Il presidente della Regione, Christian Solinas, ha già incontrato tutti gli alleati. Si parla di un necessario faccia a faccia con i rappresentanti della minoranza del suo partito, il suo Psd'Az, che però non è stato calendarizzato. Intanto il consiglio regionale non lavora da un mese. E se da sinistra si chiedono le dimissioni, anche nel centrodestra c'è chi scalpita.
Il segretario della Lega, Dario Giagoni, si dice poco interessato alle dinamiche legate al rimpasto (anche perché vuole che il Carroccio resti coni suoi tre assessorati). E chiede che si torni a lavorare "per dare risposte ai sardi" (nel servizio, l'intervista)